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Creata una supermolecola che uccide i batteri resistenti ai farmaci

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Gli scienziati della Scuola di Medicina di Duke hanno sviluppato una nuova potente molecola sintetica chiamata LPC-233, che durante gli esperimenti di laboratorio ha distrutto 285 ceppi di batteri diversi. Secondo i ricercatori, tra di essi c’erano super batteri altamente resistenti agli antibiotici.

Questa molecola ha ottenuto il suo nome a causa delle 232 tentativi falliti di sintetizzarla prima che tutto funzionasse. Secondo gli scienziati, LPC-233 compromette la capacità del batterio di formare uno strato lipidico esterno, uccidendo contemporaneamente il patogeno e privandolo della capacità di riprodursi – una reazione di stress che può essere causata dalla resistenza agli antibiotici, il che rende significativamente difficile il trattamento delle infezioni. Tra i 285 ceppi batterici su cui è stata testata la molecola, c’erano anche quelli altamente resistenti agli antibiotici, ma LPC-233 li ha uccisi tutti in modo efficace e rapido.

“LPC-233 può ridurre la vitalità dei batteri di 100.000 volte in sole quattro ore”, ha detto il principale scienziato Pei Zhou, professore di biochimica presso la Scuola di Medicina di Duke.

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Il professor Zhou ha lavorato a questa svolta per molti anni, ma, secondo lui, si deve anche riconoscere il merito del defunto collega Christian Raetz, che ha iniziato le prime ricerche in questo campo negli anni ’80. Utilizzando le sue ricerche, Zhou inizialmente insieme a Christian e poi con il professor Eric Tung, ha modificato la composizione della molecola, che alla fine ha iniziato ad inibire correttamente la formazione di lipidi.

LPC-233 mira all’enzima LpxC e questa connessione cambia la sua forma diventando un complesso stabile. Di conseguenza, può conservare le sue funzioni per tutta la durata di vita dei batteri senza causare danni. I primi test sono stati condotti su topi, ma presto il team pianifica la prima fase degli studi clinici per valutare la sicurezza e l’efficacia di LPC-233 sugli esseri umani.

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