Data center sempre più affamati di energia: Amazon sceglie il nucleare
Amazon ha annunciato mercoledì di aver firmato tre accordi per lo sviluppo della tecnologia dei Piccoli Reattori Modulari (SMR), diventando così l’ultima grande azienda tecnologica a cercare nuove fonti energetiche per soddisfare la crescente domanda di elettricità dei data center.
Innanzitutto, Amazon finanzierà uno studio di fattibilità per un progetto SMR situato vicino a un impianto di Northwest Energy nello stato di Washington, sviluppato da X-Energy. Inoltre, in base all’intesa, Amazon avrà il diritto di acquistare elettricità da quattro moduli, mentre Energy Northwest, un consorzio di servizi pubblici statali, potrà aggiungere fino a otto moduli da 80 MW, per una capacità totale di 960 MW, sufficiente a fornire energia a oltre 770.000 abitazioni negli Stati Uniti. Pertanto, l’energia aggiuntiva sarà disponibile sia per Amazon che per le utility locali.
Inoltre, Matt Garman, CEO di Amazon Web Services, ha dichiarato: “I nostri accordi incoraggeranno la costruzione di nuove tecnologie nucleari che genereranno energia per decenni”.
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Gli SMR sono progettati per avere componenti prefabbricati, riducendo i costi di costruzione rispetto ai reattori più grandi, che vengono assemblati in loco. Tuttavia, i critici avvertono che gli SMR potrebbero risultare troppo costosi per raggiungere l’economia di scala necessaria.
Nonostante ciò, l’energia nucleare, che produce elettricità con emissioni di gas serra praticamente nulle e crea posti di lavoro ben retribuiti, riceve supporto trasversale da parte di democratici e repubblicani. Purtroppo, in assenza di un SMR operativo negli Stati Uniti, l’unica azienda con una licenza di progettazione SMR, NuScale, ha dovuto rinviare il suo primo progetto in un laboratorio dell’Idaho.
Inoltre, gli SMR genereranno scorie nucleari radioattive di lunga durata, per le quali gli Stati Uniti non hanno ancora un deposito definitivo. Tuttavia, Scott Burnell, portavoce della US Nuclear Regulatory Commission (NRC), ha affermato che non sono ancora stati presentati “dettagli specifici” sui progetti SMR in programma.
Infine, quest’anno, diverse aziende tecnologiche hanno siglato accordi con compagnie nucleari, poiché l’adozione dell’intelligenza artificiale sta aumentando la domanda di energia negli Stati Uniti, un fenomeno che non si verificava da decenni. Secondo Goldman Sachs, si prevede che il consumo energetico dei data center triplicherà tra il 2023 e il 2030, richiedendo circa 47 gigawatt di nuova capacità di generazione.
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