DAZN e 12th Player lanciano un’offensiva senza precedenti contro la pirateria in Belgio

Un articolo pubblicato sabato sera dal quotidiano belga L’Echo ha svelato un’operazione senza precedenti nella lotta alla pirateria digitale. In collaborazione con gli ISP locali, le emittenti sportive DAZN e 12th Player hanno avviato una campagna aggressiva contro oltre 100 servizi di streaming illegali e provider IPTV pirata. L’azione, supportata da un’ordinanza del Tribunale delle Imprese di Bruxelles, ha imposto a giganti come Cloudflare, Google e Cisco di bloccare l’accesso a più di 130 domini tramite i loro resolver DNS pubblici, con multe salate di 100.000 euro al giorno in caso di mancato rispetto.
Il timing dell’intervento non è casuale: il blocco è scattato poche ore prima del secondo giorno dei play-off del campionato belga di calcio, un momento cruciale per massimizzare l’impatto sui servizi pirata e frustrare gli utenti abituati a guardare le partite illegalmente. Secondo L’Echo, DAZN ha definito questa iniziativa “la prima del suo genere” in Belgio, un “vero passo avanti” nella guerra alla pirateria. Sebbene frasi del genere siano comuni nel mondo dei titolari dei diritti, i dettagli dell’operazione suggeriscono che questa volta il colpo potrebbe essere davvero significativo.

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Il lavoro preparatorio risale a fine marzo, quando il tribunale ha autorizzato un blocco dinamico potenziato, una misura già nota altrove ma utilizzata per la prima volta in Belgio. Questo sistema consente di reagire rapidamente alle contromisure dei siti pirata, come cambi di dominio o la creazione di mirror e proxy, senza bisogno di nuove azioni legali. Ma c’è di più: l’ordinanza ha preso di mira una tattica diffusa tra gli utenti, ovvero il passaggio a resolver DNS pubblici (come quelli di Cloudflare o Google) per aggirare i blocchi degli ISP. Questa volta, nemmeno questa strategia sembra aver funzionato.
Negli ultimi anni, i resolver DNS pubblici sono stati al centro di controversie legali, con i titolari dei diritti che accusano servizi come Cloudflare di facilitare l’accesso a contenuti pirata. In Italia e Francia, ad esempio, Cloudflare ha già dovuto piegarsi a ordinanze simili, mentre un caso recente di Canal+ nel 2024 ha esteso l’obbligo anche a Google e Cisco. In Belgio, l’ordine ottenuto da DAZN e 12th Player va oltre, colpendo in un sol colpo quasi 140 domini, tutti legati a piattaforme di streaming sportivo illegale. Secondo i documenti visionati da TorrentFreak, l’elenco è stato notificato il 3 aprile 2025, in linea con gli eventi del weekend.
Questa offensiva si inserisce in un contesto normativo favorevole. Nel 2022, il Belgio ha approvato una legge per rafforzare la lotta alla pirateria, introducendo procedure giudiziarie accelerate presso il Tribunale delle Imprese di Bruxelles e creando un dipartimento dedicato all’interno del Servizio Pubblico Federale FPS Economia. Un avviso dell’Ufficio belga per la lotta alla pirateria online, esaminato da TorrentFreak, conferma l’esistenza di un “ordine regolamentare” per bloccare i resolver DNS pubblici, frutto di denunce per violazione del copyright. Sebbene DAZN e 12th Player non siano citati direttamente, il loro ruolo di detentori dei diritti sul calcio belga rende il collegamento evidente.

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Il blocco dei siti non è una novità in Belgio: già nel 2011, The Pirate Bay fu tra i primi obiettivi. Tuttavia, fino a poco tempo fa, queste misure erano sporadiche e poco coordinate. La situazione è cambiata nell’estate del 2024, quando DAZN e 12th Player hanno ottenuto il blocco di 90 siti pirata, con la collaborazione di ISP come Telenet NV, Proximus NV, Voo NV e Orange Belgium NV. Questi ultimi, pur figurando formalmente come imputati, non si oppongono: i CEO di Proximus e Orange hanno espresso pubblicamente il loro supporto, sottolineando l’urgenza di agire contro la pirateria.
Se gli ISP belgi collaborano senza resistenze, lo stesso non si può dire di Cloudflare, Google e Cisco. L’ordinanza del tribunale prevede sanzioni giornaliere di 100.000 euro per chi non ottempera, un salto di qualità rispetto al passato, quando i resolver DNS pubblici si consideravano estranei alle responsabilità dirette. Questo approccio aggressivo riflette una tendenza globale: i titolari dei diritti vogliono colpire ogni anello della catena della pirateria, dai siti ai servizi tecnici che ne facilitano l’accesso.
L’operazione di sabato potrebbe aver interrotto i flussi illegali durante un weekend cruciale, ma resta una domanda aperta: quanto sarà efficace nel lungo termine? Il blocco dinamico e il coinvolgimento dei resolver DNS rappresentano un’evoluzione tattica, ma non colpiscono direttamente le fonti dei contenuti pirata – i flussi illeciti che alimentano l’ecosistema. Per DAZN e 12th Player, è comunque un segnale forte: la pirateria non sarà più un gioco facile in Belgio. Per gli utenti, invece, potrebbe essere solo una questione di tempo prima che nuove contromisure emergano. La partita, come sempre, è ancora aperta.
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