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DeepSeek R1: il nuovo colosso open source che sfida i big dell’IA

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Il panorama dell’intelligenza artificiale si fa sempre più affollato, e tra i protagonisti ora spicca anche DeepSeek, un’azienda cinese che ha appena aggiornato il suo modello linguistico di punta, R1. E non si tratta di un semplice ritocco: secondo i primi test, il nuovo DeepSeek R1 è in grado di competere direttamente con o3 di OpenAI, gestendo compiti avanzati che richiedono analisi logica e pensiero complesso.

L’aspetto che colpisce subito è la dimensione del modello: parliamo di 685 miliardi di parametri, più del triplo rispetto a GPT-3. Numeri del genere lo posizionano tra i modelli open source più grandi mai realizzati. Naturalmente, viste le sue dimensioni, non è pensato per l’uso su normali PC domestici: richiede server dedicati e un certo livello di ottimizzazione. Tuttavia, per università, centri di ricerca e aziende del settore, rappresenta una risorsa estremamente potente.

Totalmente open source (e senza limiti)

Una delle novità più interessanti è che DeepSeek R1 è stato rilasciato con licenza MIT e reso disponibile su Hugging Face. Questo significa che può essere utilizzato liberamente anche in progetti commerciali, senza restrizioni legali o vincoli particolari. Una vera rarità in un contesto dove la maggior parte dei modelli avanzati sono chiusi o fortemente limitati.

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Il repository include solo i file essenziali: pesi, configurazioni e il minimo indispensabile per avviarlo. Nonostante la documentazione sia scarna, gli sviluppatori più esperti possono già metterci le mani sopra e iniziare a sperimentare.

Non è passato molto tempo dal rilascio, ma online stanno già comparendo i primi esperimenti realizzati con DeepSeek R1. Alcuni utenti lo hanno utilizzato per scrivere videogiochi, altri per creare animazioni, e c’è anche chi è riuscito a simulare modelli fisici con un livello di precisione sorprendente. Si tratta di applicazioni che richiedono una forte capacità di ragionamento e adattamento, e DeepSeek R1 sembra cavarsela alla grande.

Una svolta per il mondo dell’intelligenza artificiale

In un momento storico in cui i modelli linguistici più potenti sono spesso custoditi gelosamente da pochi colossi americani, DeepSeek lancia un messaggio chiaro: potenza e apertura possono andare di pari passo. Rilasciare un modello così avanzato con licenza MIT potrebbe cambiare le regole del gioco, soprattutto per chi lavora in ambito open source o in startup che non possono permettersi soluzioni proprietarie.

Con DeepSeek R1, l’intelligenza artificiale open source ha appena fatto un salto enorme. E questa potrebbe essere solo la prima mossa.

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