DeepSeek-R2: l’intelligenza artificiale “aliena” cinese che sta spaventando il mondo

Una nuova, misteriosa intelligenza artificiale sviluppata in Cina sta gettando nel panico le élite tecnologiche e politiche dell’Occidente. Il suo nome è DeepSeek-R2 e, secondo indiscrezioni sconcertanti, funziona su principi che “nessuno in Occidente ha mai teorizzato”. Un’accusa che non arriva da un film di fantascienza, ma da fonti ritenute affidabili da Glenn Beck e riportate da The Blaze.
Se confermate, queste rivelazioni segnerebbero un sorpasso epocale nella corsa all’IA, e l’America – già in ritardo – rischia di restare indietro in una sfida che ridefinirà economia, potere militare e geopolitica.
La voce anonima che accusa: “Ha creato una nuova matematica”
A far esplodere il caso è stato un account anonimo su X, @iruletheworldmo, definito da Beck come “una talpa interna o una macchina di disinformazione ben oliata”. Questo utente afferma che DeepSeek-R2 è in grado di risolvere problemi scientifici che da decenni tengono in scacco i ricercatori, e lo fa inventando nuove notazioni matematiche mai viste prima. Un fisico avrebbe lavorato 15 anni su un enigma, che l’IA ha risolto in pochi secondi. Tradurre il risultato in matematica “umana” ha richiesto tre giorni.
“Non è un’evoluzione dell’intelligenza artificiale,” ha dichiarato Beck, “è un’altra specie.”
Nel frattempo, DeepSeek Labs – la società madre – avrebbe avviato sperimentazioni avanzate di interfacce cervello-computer, ben oltre quanto realizzato da Neuralink di Elon Musk. Si parla anche dell’assunzione di sette vincitori della medaglia Fields, una mossa che alza ulteriormente il livello di allarme.
Wall Street trema, l’Occidente osserva
Lancio di DeepSeek-R1 a gennaio, crollo del 5% nei titoli tech USA. Oggi, con DeepSeek-R2 ancora avvolto nel mistero, il settore è in una pericolosa attesa: “Stiamo tutti trattenendo il fiato”, ha commentato James Carter del MIT.
Anche se la veridicità delle rivelazioni è incerta, le ripercussioni sono già reali: investitori nervosi, speculazioni alle stelle e un Dipartimento della Difesa americano che, dietro le quinte, ha creato una task force d’emergenza per studiare le tecnologie emergenti di Pechino.

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La Cina corre. L’America inciampa
Durante un’audizione al Senato, l’ammiraglio Chris Inglis (NSA) ha definito l’IA “la sfida del decennio”, sottolineando come la Cina stia investendo massicciamente non solo nei chip, ma soprattutto nelle strutture concettuali che trasformano i dati in potere.
Da un lato, Washington risponde con un Executive Order sulla sicurezza dell’IA e una proposta di legge per rilanciare l’innovazione. Dall’altro, Pechino include l’IA come colonna portante del suo 14° Piano quinquennale, con un obiettivo chiaro: dominare gli standard globali entro il 2030.
Il vantaggio? Un esercito di laureati STEM, poche barriere etiche (sì, anche sorveglianza biometrica di massa) e fondi centralizzati che lasciano l’Occidente impantanato nelle sue dispute legislative.
Intelligenza artificiale: progresso o pericolo?
Anche senza DeepSeek-R2, la natura ambigua dell’IA è evidente. Mentre l’Occidente sperimenta applicazioni salvavita come FaceAge del Massachusetts General Hospital, la Cina la utilizza per il controllo sociale di massa.
“Ogni rivoluzione ha il suo lato oscuro,” ammonisce Beck. “L’IA potrebbe prevedere il mercato azionario, diagnosticare malattie… o prevedere la tua prossima mossa.”
La corsa è cominciata. E nessuno sa dove porterà
In un mondo dove la verità è offuscata dalla disinformazione, l’unica certezza è l’incertezza. Se DeepSeek-R2 è reale – e se le sue capacità sono anche solo in parte vere – allora la storia dell’intelligenza artificiale sta per essere riscritta. E con essa, il nostro futuro.
Mentre l’America litiga in Congresso e l’Europa resta a guardare, la Cina potrebbe aver già lanciato la più potente arma geopolitica del XXI secolo.
“Non è una questione di paura della Cina,” conclude Beck. “È il momento di capire che non possiamo permetterci di restare fermi.”
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