Dichiarazione inquietante di Klaus Schwab. È tutto vero?
Il fondatore del WEF minaccia di “riformare internet”? L’accesso alla rete sarà disponibile solo con Identità Digitale?
In un’epoca in cui l’informazione è pilotata dalle élite finanziarie, non mancano di certo le bufale della controinformazione. La notizia che sta girando in questi giorni mi ha fatto sobbalzare ma di condividerla con i miei lettori ho voluto sincerarmi che fosse vera. E per fortuna nono lo è!
Alcuni canali Telegram che si spacciano per “informazione indipendente”, stanno facendo girare la foto di un presunto tweet di Klaus Schwab, fondatore del World Economic Forum (WEF) in cui dichiara di voler riformare internet.
Non sono di certo un estimatore di questo illustre personaggio, né credo che in futuro non metterà le mani anche nella rete ma in questo caso, mi trovo a dover scagliare una lancia in suo favore perché nulla di quanto riportato nel post è vero.
Non capisco se gli amministratori di questi canali lo facciano per aggiungere ulteriore ansia agli utenti già di per sé provati da questi due anni di pandemia o se non riescano a distinguere una notizia vera da una fake news. Quello che mi chiedo è come mai vengano pubblicati post così “potenti” senza fare le dovute verifiche.
Il post che la pagina Twitter del World Economic Forum avrebbe condiviso è datato 22 marzo e sarebbe questo:
“Internet deve essere riformato, c’è troppa disinformazione là fuori. Questo sarà il prossimo passo per il Great Reset, afferma Klaus Schawb.”
Per fortuna, guardando tutti i posti pubblicati dal WEF su Twitter, non vi è sia alcuna traccia di queste dichiarazioni di Schwab. E poi perché pubblicare un post in cui si parla di Schwab in terza persona? 🤔
Tuttavia non ci vuole molto a scoprire che la foto è stata ritoccata. Basta fare uno zoom per vedere che tutte le scritte hanno dei contorni pixellati, con un bianco intorno a macchie. Questo è un chiaro segno che le scritte sono state incollate da altri post.
La domanda è: perché?
Capisco che in questo mare magnum di notizie false, sia facile ogni tanto credere alle bufale ma quando un post viene condiviso da un social media come Twitter, non sarebbe più opportuno verificarlo prima di far girare una notizia così inquietante?
Bastava semplicemente entrare nella pagina Twitter del WEF, scorrere i post e verificare se il 22 marzo ci fosse davvero quello dichiarato.
In questi casi le cose sono due: o chi pubblica le notizie lo fa in buona fede e quindi non è professionale perché non fa le dovute verifiche, oppure lo fa di proposito e quindi è un disinformatore. In entrambi i casi, i canali di questo tipo non sono per nulla affidabili.
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