Ecco come funzionerà “Piracy Shield”, la piattaforma anti-pirateria di Agcom
Come riportato qualche giorno fa, la piattaforma anti-pirateria di Agcom sarà disponibile a partire dal mese di ottobre. Sono in tanti però a chiedersi cosa accadrà realmente e se davvero funzionerà come promesso.
Ad schiarirci le idee ci ha pensato Dday.it, che proprio oggi ha pubblicato un articolo in cui spiegano l’esatto funzionamento della piattaforma.
Secondo la fonte, la piattaforma, chiamata “Piracy Shield“, sarà un sistema automatizzato che consentirà ai detentori dei diritti di segnalare lo streaming e il download illegale dei loro contenuti. Il sistema bloccherà quindi gli indirizzi IP associati ai contenuti segnalati, impedendo ulteriori accessi.
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L’articolo menziona anche che la piattaforma avrà una dashboard in cui i detentori dei diritti potranno creare un nuovo ticket per ogni caso di pirateria individuato e avranno 60 secondi per annullare il ticket se cambiano idea. Una volta creato il ticket, Agcom avrà 30 minuti per esaminarlo e convalidare la richiesta. Se la richiesta viene convalidata, la piattaforma bloccherà automaticamente gli indirizzi IP associati ai contenuti segnalati.
La piattaforma utilizzerà un sistema di gestione dei contenuti (CMS) che gestirà i ticket e consentirà ai detentori dei diritti di crearne di nuovi. Il CMS avrà anche una funzione di download dei file che permetterà ai detentori dei diritti di scaricare un file con un elenco di indirizzi IP da bloccare.
L’autore ci tiene però a sottolineare alcune problematiche che potrebbero in qualche modo ostacolare il funzionamento di Piracy Shield. Alcuni provider di cloud e servizi VPN ad esempio, non hanno ancora aderito alla piattaforma e ci sono preoccupazioni riguardo la possibilità di falsi positivi o blocchi erronei.
In altre parole, una segnalazione di per sé corretta, potrebbe causare il blocco di altri siti che al contrario, non hanno nulla di illegale. Questa situazione non è da escludere nel caso in cui l’indirizzo IP segnalato non dovesse essere quello del sito pirata ma di Cloudflare, un servizio di protezione utilizzato da centinaia di migliaia di siti in tutto il mondo.
Cosa succederà quindi se Piracy Shield dovesse bloccare l’IP di Cloudflare anziché quello relativo al sito pirata? Verranno bloccati anche tutti gli altri siti che utilizzano Cloudflare? In tal caso, sarebbe una strage di innocenti! 😅
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Affinché Piracy Shield funzioni davvero bene, è necessaria la partecipazione di tutti ma proprio TUTTI. E perché mai Cloudflare dovrebbe collaborare con Agcom e fornire loro l’elenco dei siti che appunto pagano per ricevere protezione? Non ci vuole un genio a capire che qui qualcosa non quadra.
Per come la vedo io, questa piattaforma anti-pirateria è solo un’altra inutile trovata “all’italiana” per cercare di distruggere qualcosa che esiste da sempre e che non credo possa esser debellata con delle semplici segnalazioni e una piattaforma piena di lacune all’apparenza incolmabili.
Chissà se questa sarà la strada giusta ma francamente ne dubito. Credo tuttavia che solo tramite l’uso dell’intelligenza artificiale si potrà arrivare a qualche risultato concreto. Per adesso però, c’è ancora tempo, tanto tempo.
Resta sintonizzato, ne vedremo delle belle 😋
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