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Elon Musk fa tremare i dirigenti di Twitter

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Come cambierà il social media ora che è entrato in gioco un amante della democrazia?

La notizia in poche ore ha fatto il giro del mondo e ormai anche i meno aggiornati sanno che Elon Musk è divenuto l’azionista di maggioranza del social network Twitter

Questa notizia può risultare irrilevante per molti ma potrebbe avere risvolti epocali per via della natura “ribelle” di Musk, della sua nota avversione per Biden e del suo amore per la democrazia. 

Il mese scorso Elon Musk ha pubblicato un post su Twitter in cui forse voleva lasciar intendere qualcosa:

“La libertà di parola è essenziale per una democrazia funzionante”.

Sarà forse per questo motivo che dopo avere acquistato il 9.2% delle quote del social media, alcuni dipendenti della società hanno rassegnato le loro dimissioni? Hanno forse paura che Twitter possa tornare a far parlare le voci che sono state silenziate, tra le quali c’è quella di Donald Trump. L’ingresso di Musk in Twitter significa che lo stato profondo di Washington sta per perdere una delle sue piattaforme social di riferimento? 

Uno dei dirigenti che hanno voltato le spalle al magnate americano ha condiviso questo post:

“Mi chiamo Jackson Mulholland e sono una delle tante persone che lavorano qui per @Twitter incaricata di sviluppare termini e condizioni per gli utenti. Non stiamo eliminando la “libertà di parola”, stiamo proteggendo gli utenti da bulli, bigotti e spam. Mi rifiuto di lavorare con o per @elonmusk. Mi dimetto”.

Musk in passato aveva dichiarato di voler aprire un suo social network indipendente ma quando ha pubblicato il sondaggio, molti utenti hanno approvato la sua candidatura su Twitter invitandolo a “sistemare” il social network.

Musk sta mettendo in guardia gli oligarchi della Silicon Valley acquistando una massiccia quota del 9% dell’azienda poiché ora è il più grande stakeholder esterno di Twitter.

Il miliardario statunitense ora possiede 73,5 milioni di azioni Twitter che valgono circa $ 2,9 miliardi in base al prezzo di venerdì del titolo. L’ex CEO di Twitter, Jack Dorsey, potrebbe essere un alleato chiave di Musk nel suo tentativo di riportare la libertà alla libertà di parola.

Dorsey ha detto di recente:

“I giorni di usenet, irc, il web… anche la posta elettronica (w PGP)… sono stati fantastici. Centralizzare la scoperta e l’identità nelle aziende ha davvero danneggiato Internet. Mi rendo conto di essere in parte responsabile e me ne pento”.

Musk ha detto:

“L’algoritmo di Twitter dovrebbe essere open source”.

Dorsey ha ribattuto:

“La scelta di quale algoritmo utilizzare (o meno) dovrebbe essere aperta a tutti”.

Dalla CNBC:

L’acquisto di Musk arriva meno di due settimane dopo che Musk ha criticato l’azienda, interrogando le persone su Twitter sul fatto che Twitter aderisca ai principi della libertà di parola.

“Dato che Twitter funge de facto da piazza pubblica, il mancato rispetto dei principi della libertà di parola mina fondamentalmente la democrazia”, ​​ha twittato Musk.

“Cosa dovrebbe essere fatto?”

I mesi a venire si prospettano davvero molto interessanti… 😄

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