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Emoji e personalità oscura: cosa rivela davvero il tuo modo di scrivere online

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Una nuova ricerca condotta dai ricercatori della Oklahoma State University ha svelato una correlazione sorprendente (e un po’ inquietante) tra l’uso degli emoji e i tratti della personalità. Secondo lo studio, chi li utilizza in modo eccessivo potrebbe mostrare segnali di narcisismo, machiavellismo e persino psicopatia.

L’esperimento ha coinvolto 285 studenti universitari e ha analizzato la frequenza d’uso di 40 emoji tra i più popolari. I risultati? Gli uomini narcisisti tendono a usare emoji di ogni tipo in maniera massiccia, mentre le donne con lo stesso tratto preferiscono quelli positivi o “felici”. I machiavellici, invece, sembrano usare gli emoticon come veri strumenti di manipolazione emotiva nelle conversazioni digitali.

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Attenzione però: utilizzare emoji non vuol dire automaticamente essere narcisisti. Tuttavia, se questo comportamento è associato ad abitudini come cambiare frequentemente avatar o taggare ripetutamente se stessi sui social, allora qualche campanello d’allarme potrebbe suonare.

Lo studio ha anche evidenziato importanti differenze generazionali: la Generazione Z, ad esempio, percepisce l’emoji sorridente 😄 non come un simbolo di gentilezza, ma come un’espressione sarcastica. E chi chiude spesso i messaggi con l’emoji che strizza l’occhio 😉? Potrebbe farlo per esercitare una forma sottile di pressione psicologica.

Insomma, il modo in cui comunichiamo online dice molto più di quanto immaginiamo. E i nostri innocui faccini gialli? Potrebbero rivelare molto del nostro lato più nascosto.

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