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EMPA rivoluziona l’isolamento: pannelli ultrasottili contro il rumore urbano

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Una piccola rivoluzione sta prendendo forma nei laboratori dell’Istituto svizzero EMPA: un materiale fonoassorbente così sottile da sembrare incredibile, ma così efficace da cambiare per sempre il modo in cui affrontiamo il rumore urbano.

Dimentica i classici pannelli ingombranti: questa nuova schiuma minerale, derivata da gesso o cemento, è quattro volte più sottile delle soluzioni tradizionali e garantisce lo stesso livello di abbattimento acustico. Il segreto? Una struttura interna altamente porosa, ottimizzata con simulazioni numeriche per colpire con precisione chirurgica le frequenze più fastidiose: traffico cittadino, rumori di fondo, ambienti affollati.

Il test: silenzio in soli 5,5 cm

Durante una sperimentazione nel cuore di Zurigo, gli scienziati hanno installato pannelli spessi appena 5,5 cm su una superficie di 12 metri quadrati all’ingresso di un cortile privato. Risultato? Una riduzione del rumore stradale di ben 4 decibel, soprattutto nei momenti più critici: quando le auto si avvicinano o ripartono.

Un risultato straordinario, considerando che materiali simili richiedono spessori molto maggiori per ottenere lo stesso effetto.

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Più che silenzioso: resistente e versatile

Ma il nuovo materiale non si limita a isolare il suono: è anche ignifugo, resistente agli sbalzi termici e facilmente lavorabile. Si taglia con semplicità e può essere applicato sia all’interno che all’esterno degli edifici. In un mondo in cui le città diventano sempre più rumorose e sovraffollate, queste caratteristiche lo rendono ideale per scuole, uffici, abitazioni e spazi pubblici.

Certo, non è perfetto: al momento non raggiunge l’efficacia della lana di basalto alle alte frequenze e i pori vengono ancora realizzati manualmente, rallentando la produzione. Ma gli ingegneri sono già al lavoro per automatizzare il processo e aumentare l’efficienza.

Verso città più silenziose e sostenibili

Questa innovazione rappresenta un passo concreto verso città più vivibili. Ridurre l’inquinamento acustico non è solo una questione di comfort: migliora la qualità della vita, riduce lo stress e tutela la salute mentale.

Se questa tecnologia verrà adottata su larga scala, potrebbe segnare l’inizio di una nuova era per l’edilizia urbana. Un’era in cui l’isolamento acustico non è più un lusso, ma un diritto fondamentale.

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