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Energia dai batteri: nasce la biobatteria che funziona senza litio né materiali tossici

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Potrebbe sembrare l’inizio di un romanzo di fantascienza, ma è tutto vero: alla Binghamton University è stata creata una biobatteria alimentata da batteri vivi. E non si tratta di un semplice esperimento da laboratorio. Questo piccolo concentrato di bioingegneria riesce già ad alimentare un display LCD da 3,2 pollici. In altre parole, è funzionale. E segna una rottura importante con la chimica delle batterie tradizionali.

A differenza delle classiche batterie al litio, la biobatteria non contiene componenti tossici o materiali critici. Al suo interno, niente metalli rari, niente sostanze esplosive o instabili. Solo acciaio inossidabile, batteri e tanta innovazione.

Il cuore della tecnologia è un anodo tridimensionale, progettato per garantire ai microrganismi uno spazio compatto ma ricco di nutrienti, e per aiutarli a liberarsi facilmente dei prodotti di scarto. Questo permette ai batteri di restare attivi e generare energia in modo costante, senza soffocare nel proprio ambiente.

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La vera rivoluzione, però, sta nel modo in cui è stata costruita: gli ingegneri hanno utilizzato la stampa 3D laser su letto di polvere (LPBF), una tecnica avanzata che permette di scolpire il metallo con una precisione millimetrica. Questo ha permesso di realizzare un’intera batteria in acciaio — compresi anodo, catodo e tappo — senza gli svantaggi dei materiali convenzionali. I polimeri si deformano, il carbonio è fragile, l’acciaio è notoriamente difficile da modellare. Ma con LPBF, ogni componente può essere stampato su misura, anche per ospitare batteri vivi.

E funziona davvero: la biobatteria prodotta genera 1 milliwatt di potenza, abbastanza per alimentare piccoli dispositivi elettronici. Le endospore batteriche, che costituiscono l’elemento biologico attivo, vengono attivate semplicemente con l’energia. Una volta “risvegliate”, iniziano a lavorare. E la cosa più sorprendente è che le celle possono essere separate, ricaricate e riutilizzate senza perdere efficienza in modo significativo.

Siamo ancora lontani da una batteria in grado di alimentare uno smartphone o un laptop, ma il messaggio è chiaro: esistono alternative concrete, pulite e sicure alla chimica tossica delle batterie moderne. Se l’industria saprà coglierne il potenziale, potremmo presto trovarci in un mondo dove la nostra energia arriva direttamente dalla biologia — e non da miniere distruttive sparse per il pianeta.

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