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Ex dipendente OpenAI: “al 70%, l’IA distruggerà l’umanità”

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Il dibattito sull’intelligenza artificiale e il suo potenziale impatto sull’umanità è in fermento. Un termine che sta prendendo piede è “p(doom)“, ovvero la probabilità che l’AI conduca l’umanità alla sua fine.

Daniel Kokotailo, ex dipendente di OpenAI, ha espresso una visione piuttosto cupa in un’intervista al New York Times. Secondo lui, c’è una probabilità del 70% che l’intelligenza artificiale possa portare al collasso della civiltà umana.

Kokotailo, che ha lavorato in OpenAI nel 2022, ha previsto che entro il 2027 l’industria dell’AI potrebbe causare danni catastrofici o addirittura distruggere l’umanità. La sua preoccupazione è talmente forte che ha convinto il CEO di OpenAI, Sam Altman, a rafforzare le regole di sicurezza per il funzionamento delle reti neurali.

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“Il mondo non è pronto e noi non siamo pronti. E sono preoccupato che OpenAI stia andando avanti nonostante le previsioni”, ha scritto Kokotailo in un’e-mail.

Nel 2024, Kokotailo ha lasciato OpenAI, dichiarando di aver “perso la fiducia nel fedele adempimento delle responsabilità dell’azienda”.

Le parole di Kokotailo sollevano un’allarmante domanda: siamo davvero pronti per le conseguenze imprevedibili dell’intelligenza artificiale? La sua visione apocalittica ci spinge a riflettere sulla necessità di un’attenta regolamentazione e di un’etica solida nello sviluppo di questa tecnologia rivoluzionaria. La sfida è enorme, ma la posta in gioco è ancora più alta.

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