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Facebook invita agli utenti ad inviare le proprie foto di nudo

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La piattaforma del “Zucca” non se ne fa mancare una. Questa ha proprio dell’inverosimile.

Secondo quanto riferito, Facebook (ora noto come Meta) ha co-sviluppato una piattaforma che chiede alle persone di inviare le proprie fotografie e video di nudo per impedire che vengano utilizzati come “revenge porn” sulle piattaforme di Facebook. Mark Zuckerberg e i Masters of the Universe si aspettano che gli utenti si fidino completamente di loro non solo per ogni dettaglio privato della loro vita, ma anche per i loro corpi nudi.

NBC News riferisce che Facebook (ora noto come Meta) ha recentemente co-sviluppato una piattaforma che chiede agli utenti di inviare le loro foto e video intimi per impedire che vengano utilizzati come “revenge porn” su piattaforme di proprietà di Facebook. Facebook ha tentato di implementare un sistema simile nel 2018.

In un post sul blog, Facebook ha dichiarato che lo strumento è per “adulti di età superiore ai 18 anni che pensano che un’immagine intima di loro possa essere condivisa, o sia già stata condivisa, senza il loro consenso”. La piattaforma è stata sviluppata dalla Revenge Porn Helpline del Regno Unito e da altre 50 ONG con l’obiettivo di porre fine alla condivisione di “revenge porn” online.

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Agli utenti preoccupati di condividere online le proprie foto di nudo viene chiesto di inviare le proprie foto o video a un database di hash tagging tramite il sito Web StopNCII.org (Stop Non-Consensual Intimate Images).

Un tipo di hash o “impronta digitale” viene quindi assegnato alle foto e ai video e può essere utilizzato per rilevare e prevenire istantaneamente i tentativi di caricarli online da parte di coloro che tentano di condividerli.

Facebook afferma che il sistema è stato sviluppato “con privacy e sicurezza in ogni fase”. La società afferma che solo gli hashtag vengono condivisi con StopNCII.org e le aziende tecnologiche che partecipano al progetto. Le società affermano che le immagini e i clip espliciti non lasciano mai il dispositivo dell’utente e rimangono “in possesso sicuro del proprietario”.

Sophie Mortimer, responsabile della Revenge Porn Helpline, ha affermato che il nuovo strumento rappresenta “un cambiamento epocale nel modo in cui le persone colpite dall’abuso di immagini intime possono proteggersi”.

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