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Fantascienza diventa realtà: robot mutaforma che rigenera gli arti

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Ispirandosi alle abilità di sopravvivenza della fauna selvatica, in particolare delle lucertole che possono staccarsi la coda in caso di pericolo, un team di ricercatori dell’Università di Yale ha sviluppato un robot rivoluzionario in grado di liberarsi degli arti e riattaccarli se necessario.

Il robot a quattro zampe utilizza un ingegnoso sistema di giunzioni “sacrificabili” che si fondono e si separano utilizzando piastre speciali. Se uno degli arti viene danneggiato o schiacciato, la cucitura tra il busto e la gamba si scioglie grazie al calore generato da una corrente elettrica. In questo modo, il robot può liberarsi dell’arto compromesso e, successivamente, riavvicinarsi ad esso e riscaldare l’articolazione per riattaccare la parte del corpo al busto.

La chiave di questo rivoluzionario sistema risiede nell’utilizzo di materiali innovativi che garantiscono flessibilità e resistenza. Le giunzioni sono realizzate in schiuma termoplastica, che non si deforma quando riscaldata, mentre per incollare insieme gli arti viene utilizzato un polimero speciale in grado di fondersi e solidificarsi ripetutamente.

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Le potenzialità di questa tecnologia si spingono ben oltre la semplice rigenerazione degli arti. I ricercatori di Yale immaginano un futuro in cui i robot saranno in grado di cambiare forma e dimensioni in base alle esigenze del momento. Ad esempio, un robot potrebbe staccare un braccio per infilarsi in uno spazio stretto o allungare le gambe per superare un ostacolo.

Sviluppi futuri e implicazioni

Questa tecnologia apre nuove frontiere affascinanti nel campo della robotica, con potenziali applicazioni in svariati settori, dall’esplorazione spaziale al soccorso in caso di catastrofi. Tuttavia, rimangono ancora diverse sfide da affrontare, come lo sviluppo di batterie più potenti e l’ottimizzazione dei processi di fusione e solidificazione dei materiali.

Nonostante le sfide da superare, il robot mutaforma di Yale rappresenta un passo avanti significativo verso lo sviluppo di robot più autonomi e adattabili, in grado di affrontare compiti complessi in ambienti diversi e imprevedibili. La capacità di “sacrificare” e rigenerare gli arti apre nuove strade per la progettazione di robot più robusti e resistenti, in grado di sopravvivere e operare in condizioni estreme.

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