Fortnite torna su iPhone dopo 4 lunghi anni
Dopo una lunga battaglia legale tra Epic Games e Apple, il popolare gioco Fortnite è pronto a tornare sui dispositivi iPhone. Questo grazie all’entrata in vigore della Legge sui Mercati Digitali (DMA) nell’Unione Europea, che obbliga Apple a consentire l’installazione di app da fonti esterne all’App Store.
Tutto era iniziato ad agosto 2020, quando Apple ha rimosso repentinamente Fortnite dal proprio App Store dopo che Epic Games aveva introdotto un sistema di pagamento alternativo all’interno del gioco, aggirando così la commissione del 30% applicata da Apple. Epic Games ha fatto causa ad Apple sostenendo che le sue politiche anticoncorrenziali limitavano la scelta dei consumatori.
Dopo una serie di battaglie legali, a settembre 2021 un tribunale californiano ha emesso un verdetto parzialmente a favore di Epic Games, ordinando ad Apple di consentire agli sviluppatori di includere collegamenti e pulsanti esterni per opzioni di pagamento alternative.
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Parallelamente, la DMA in Europa ha avuto un ruolo cruciale. Questa legislazione obbliga aziende come Apple a permettere l’installazione di applicazioni da fonti esterne all’App Store e ad offrire metodi di pagamento alternativi.
Sfruttando questo quadro normativo, Epic Games ha recentemente annunciato che Fortnite tornerà su iPhone tramite l’Epic Games Store, il proprio negozio digitale alternativo. Ciò consentirà agli utenti iPhone nell’Unione Europea di scaricare e installare Fortnite senza dipendere esclusivamente dall’App Store.
Secondo Epic Games, il gioco è già stato inviato ad Apple per la sua revisione e si trova attualmente in fase di valutazione. Una volta approvato, i giocatori potranno finalmente accedere nuovamente a Fortnite direttamente attraverso l’Epic Games Store sui loro dispositivi iOS.
Il ritorno di Fortnite su iPhone è un chiaro esempio dell’impatto che la DMA sta avendo in Europa, generando una maggiore apertura a servizi che i consumatori non avevano a disposizione su dispositivi come quelli di Apple. Sebbene per ora si limiti all’Unione Europea, è lecito aspettarsi che questi sviluppi pongano le basi per dibattiti simili in altri mercati globali.
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