Ghiaccio che produce elettricità: la scoperta che unisce freddo ed energia

L’acqua ghiacciata potrebbe presto non servire solo a raffreddare le bevande. Gli scienziati hanno infatti scoperto un metodo sorprendente per generare elettricità dal ghiaccio salato, sfruttando un fenomeno chiamato effetto flessoelettrico.
Come funziona la magia del ghiaccio salato
Il principio è semplice quanto rivoluzionario: basta congelare acqua con circa il 25% di sale e piegare leggermente il blocco di ghiaccio ottenuto. Questo movimento fa scorrere i sottili strati di salamoia intrappolati al suo interno, spostando gli ioni positivi e generando così una piccola corrente elettrica.
Negli esperimenti, un cono di ghiaccio salato più piccolo di un granello di pepe è riuscito a produrre una tensione di circa 1 millivolt. Collegandone 2.000 insieme, si può ottenere una tensione di circa 2 volt, sufficiente ad accendere un piccolo LED rosso.
Coni più potenti delle travi
I ricercatori hanno realizzato diversi stampi in silicone per testare la resa energetica. Il risultato? I coni di ghiaccio salato si sono dimostrati più resistenti alla pressione e in grado di generare più energia rispetto ai campioni a forma di trave curva.
Questo perché la particolare geometria amplifica la differenza di pressione interna, rendendo più efficiente il movimento degli ioni all’interno della salamoia.

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Applicazioni future
Al momento, le applicazioni pratiche restano limitate: servirebbe un blocco di ghiaccio salato di decine di metri quadrati per caricare uno smartphone. Tuttavia, la tecnologia potrebbe trovare spazio in scenari più di nicchia, come l’alimentazione di sensori o piccoli dispositivi nelle regioni fredde del pianeta.
Una nuova frontiera dell’energia verde
L’idea di trasformare il ghiaccio in una fonte di energia potrebbe sembrare bizzarra, ma rappresenta un nuovo esempio di come la scienza stia esplorando soluzioni sempre più creative ed ecocompatibili.
Forse non useremo cubetti di ghiaccio per ricaricare il telefono, ma un domani potremmo sfruttare questo fenomeno per alimentare strumenti vitali in ambienti remoti e ostili.
Il futuro dell’energia, insomma, potrebbe passare anche attraverso un semplice blocco di ghiaccio salato.
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