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“I contenuti generati dall’intelligenza artificiale dovrebbero essere etichettati”

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Le aziende che utilizzano strumenti di intelligenza artificiale generativa come ChatGPT e Bard, con la capacità di generare disinformazione, dovrebbero etichettare questi contenuti come parte degli sforzi per combattere le fake news, ha affermato lunedì Vera Jourova, vicepresidente della Commissione europea.

Svelato alla fine dell’anno scorso, ChatGPT di OpenAI, sostenuto da Microsoft, è diventato la più rapida applicazione di consumo di sempre e ha dato il via ad una gara tra le società tecnologiche per lanciare prodotti di AI generativa sul mercato.

Crescono tuttavia i timori per l’abuso potenziale della tecnologia e la possibilità che attori malintenzionati e anche governi possano usarla per produrre molta più disinformazione di prima.

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“I firmatari che integrano AI generativa nei loro servizi come Bingchat per Microsoft, Bard per Google dovrebbero costruire salvaguardie necessarie affinché questi servizi non possano essere usati da attori malintenzionati per generare disinformazione”, ha detto Jourova in una conferenza stampa.

“I firmatari che hanno servizi in grado di diffondere disinformazione generata dall’AI dovrebbero a loro volta mettere in atto tecnologie per riconoscere questi contenuti e contrassegnarli chiaramente per gli utenti”, ha aggiunto.

Società come Google, Microsoft e Meta Platforms che hanno aderito al Codice di condotta UE per contrastare la disinformazione dovrebbero riferire sulle misure adottate per affrontare il problema entro luglio, ha affermato Jourova.

Ha messo in guardia Twitter, che ha lasciato il Codice la settimana scorsa, ad aspettarsi una maggiore vigilanza regolatoria.

“Lasciando il Codice, Twitter ha attratto molta attenzione e le sue azioni e conformità alla legge europea saranno esaminate con attenzione e urgenza”, ha detto Jourova.

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