I droni che volano su Marte potrebbero causare un incendio
Le correnti elettriche generate dalle lame vorticose potrebbero far brillare l’aria nell’atmosfera marziana.
La NASA, oltre alle preoccupazioni sulle future inondazioni sul nostro pianeta, previste per il 2030, ha lanciato un allarme che riguarda i droni che attualmente volano sul pianeta rosso. Secondo una ricerca infatti, i droni potrebbero provocare gravi incendi su Marte.
Un team di scienziati dell’agenzia spaziale americana, ha condotto una ricerca per indagare su come l’elettricità potrebbe accumularsi sulle pale del rotore dei droni, facendo brillare l’aria marziana. Questo fenomeno è noto come il fuoco di Sant’Elmo e potrebbe aiutare gli scienziati a saperne di più sulle cariche elettriche.
L’accumulo di carica elettrica noto come “carica triboelettrica” ​​è il risultato dell’attrito che trasferisce la carica tra diversi oggetti. Ciò può verificarsi, ad esempio, strofinando i capelli contro un palloncino.
Usando misurazioni di laboratorio e modelli computerizzati, gli scienziati hanno scoperto che le pale del drone rotante si imbatterebbero in minuscoli granelli di polvere nell’aria marziana, causando un campo elettrico.
“Quando le lame colpiscono i grani, la carica viene trasferita, accumulandosi sulle lame e creando un campo elettrico. Quando la carica raggiunge livelli elevati, l’atmosfera inizia a condurre elettricità , un processo noto come ‘rottura atmosferica’, creando una popolazione di elettroni che formano una corrente elettrica potenziata che agisce per dissipare o compensare l’accumulo di carica sull’aeromobile” ha spiegato la Nasa.
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La “rottura atmosferica” ​​è più probabile su Marte che sulla Terra perché l’atmosfera marziana è molto più sottile: le molecole che la formano sono molto distanziate, quindi gli elettroni liberi possono accelerare più facilmente. Sebbene le correnti generate da un drone siano piccole, potrebbero essere abbastanza grandi da far sì che l’aria attorno alle pale e ad altre parti dell’imbarcazione “risplenda di un colore blu-viola“. Questa conclusione è solo una previsione, dice la NASA, poiché “a volte la natura ha altri piani”.
“Il debole bagliore sarebbe più visibile durante le ore serali, quando lo sfondo del cielo è più scuro. L’elicottero sperimentale Ingenuity della NASA non vola durante questo periodo, ma i futuri droni potrebbero essere autorizzati per il volo serale e cercare questo bagliore” ha affermato William Farrell del Goddard Space Flight Center della NASA a Greenbelt, nel Maryland, l’autore principale della ricerca, pubblicata lo scorso anno sul Planetary Science Journal.
Ha aggiunto che le correnti elettriche generate dai droni non rappresenterebbero una minaccia per l’ambiente marziano, ma “offrono l’opportunità di fare qualche ulteriore scienza per migliorare la nostra comprensione di un accumulo di carica elettrica chiamato ‘ricarica triboelettrica’”.
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