I problemi di vista come possibile indicatore precoce della demenza
Recenti studi hanno rivelato un legame interessante tra problemi di vista e possibile insorgenza di demenza, in particolare della malattia di Alzheimer. Questa scoperta potrebbe portare a metodi di rilevamento precoce della malattia molto più semplici ed economici rispetto ai test cognitivi tradizionali.
La connessione tra visione e declino cognitivo è dovuta alla presenza di placche amiloidi tossiche, tipiche della malattia di Alzheimer, che iniziano a formarsi nelle aree del cervello associate alla visione. Solo successivamente queste placche si diffondono alle zone responsabili della memoria e delle funzioni cognitive.
Uno studio condotto su 8.623 soggetti residenti a Norfolk, in Inghilterra, ha confermato questo pattern. Ai partecipanti, all’inizio dell’esperimento, è stato chiesto di svolgere un semplice test di sensibilità visiva, che consisteva nel premere un pulsante non appena appariva un triangolo in un campo di punti in movimento.
I risultati hanno mostrato che le persone che hanno sviluppato demenza durante il corso dello studio hanno risposto molto più lentamente a questo test rispetto a coloro che non hanno manifestato segni di declino cognitivo. Ciò suggerisce che i problemi nella percezione visiva possono precedere i deficit di memoria tipici della malattia di Alzheimer.
Leggi anche:
Oltre alla sensibilità visiva, altri aspetti come la capacità di vedere i contorni degli oggetti e dei volti, così come la distinzione tra determinati colori, sembrano essere influenzati negativamente dalla progressione della malattia di Alzheimer. Questo apre la strada a possibili tecnologie di tracciamento oculare in grado di rilevare precocemente queste anomalie.
Sebbene attualmente tali strumenti siano ancora troppo costosi e complessi per un uso diffuso al di fuori di ospedali e laboratori, gli scienziati stanno lavorando per sviluppare soluzioni più accessibili. L’obiettivo è quello di poter diagnosticare la demenza in fase iniziale, quando ancora i sintomi cognitivi non sono evidenti, permettendo così un intervento terapeutico più tempestivo.
Questa ricerca rappresenta un importante passo avanti nella comprensione dei meccanismi alla base della malattia di Alzheimer e nel miglioramento delle possibilità di un suo rilevamento precoce. Ulteriori studi saranno necessari per confermare e approfondire questi risultati, ma sicuramente si tratta di una direzione molto promettente.
Ti potrebbe interessare:
Segui guruhitech su:
- Google News: bit.ly/gurugooglenews
- Instagram: instagram.com/guruhitech_official
- Telegram: t.me/guruhitech
- Facebook: facebook.com/guruhitechweb
- Twitter: twitter.com/guruhitech1
- Threads: threads.net/@guruhitech_official
- GETTR: gettr.com/user/guruhitech
- Rumble: rumble.com/user/guruhitech
- VKontakte: vk.com/guruhitech
- MeWe: mewe.com/i/guruhitech
- Skype: live:.cid.d4cf3836b772da8a
- WhatsApp: bit.ly/whatsappguruhitech
Esprimi il tuo parere!
Ti è piaciuta questa notizia? Lascia un commento nell’apposita sezione che trovi più in basso e se ti va, iscriviti alla newsletter.
Per qualsiasi domanda, informazione o assistenza nel mondo della tecnologia, puoi inviare una email all’indirizzo guruhitech@yahoo.com.