I ricercatori hanno imparato a prevedere i terremoti dai dati GPS
Il team di ricercatori dell’Università della Costa Azzurra ha calcolato una importante correlazione tra le micro-variazioni nei segnali GPS e i forti terremoti. Analizzando le letture dei dati geografici, è possibile prevedere le catastrofi pericolose due ore prima che inizino.
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Il team di ricerca ha analizzato i dati GPS durante 90 terremoti di magnitudo 7,0 o superiore. Come risultato, i ricercatori hanno trovato prove di una fase precedente, durante la quale le linee di faglia delle placche tettoniche iniziano a spostarsi, portando a potenti scosse. Studiando gli scivolamenti osservati nei dati GPS ottenuti da circa 3000 stazioni in tutto il mondo, i ricercatori hanno scoperto un’accelerazione di circa due ore dello scivolamento prima delle rotture, indicando che i grandi terremoti iniziano con una fase precedente di scivolamento.
Purtroppo, ciò è stato dimostrato solo su un’ampia selezione di 3000 osservazioni. Per singoli eventi, sono necessari sensori GPS in grado di registrare movimenti con un’accuratezza di circa 0,1 millimetri, che è circa cento volte più preciso dei migliori strumenti esistenti.
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