Il 3D è tornato (e senza occhiali): Samsung riaccende la rivoluzione delle immagini tridimensionali

Ricordi l’epoca d’oro del 3D? Quel periodo in cui ogni blockbuster usciva in versione stereoscopica e le TV 3D sembravano il futuro dell’intrattenimento domestico? Sembrava tutto promettente… poi il silenzio. Ma ora qualcosa si muove: Samsung ha presentato il suo nuovo monitor da gaming Odyssey 3D, e stavolta potrebbe davvero segnare l’inizio di una nuova era. Niente occhiali, niente compromessi: solo profondità e realismo, direttamente dallo schermo.
Negli anni 2000 il 3D era ovunque, ma la tecnologia non ha mantenuto le promesse: costi alti, contenuti limitati e, soprattutto, l’obbligo di usare scomodi occhiali. A partire dal 2017, anche gli ultimi grandi produttori — Sony e LG — hanno gettato la spugna, lasciando il 3D confinato alle sale cinematografiche.

Oggi però qualcosa è cambiato. A rilanciare il sogno tridimensionale è Leia, una società nata come divisione di HP, che ha sviluppato una tecnologia capace di proiettare immagini 3D direttamente sullo schermo, senza bisogno di occhiali. Il sistema sfrutta una lente lenticolare, delle telecamere per il tracciamento del volto e algoritmi predittivi potenziati da intelligenza artificiale. Il risultato è sorprendente: l’immagine si adatta ai movimenti dell’utente in tempo reale, creando una profondità realistica e dinamica.
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Ma non è tutto. Il punto debole del passato — la scarsità di contenuti — è stato finalmente affrontato: Leia AI è in grado di convertire in 3D qualsiasi immagine 2D, grazie a una rete neurale addestrata su un’enorme quantità di dati tridimensionali. Il risultato? Secondo gli sviluppatori, è talmente preciso da essere quasi indistinguibile dai contenuti 3D nativi.

Certo, qualche limite rimane. La risoluzione effettiva in modalità 3D si dimezza, perché metà dei pixel viene dedicata a ciascun occhio. Ma con gli schermi 8K, il problema diventa trascurabile. L’altro ostacolo è che il sistema attualmente riesce a tracciare un solo paio di occhi alla volta, rendendolo poco adatto alla visione condivisa in famiglia. Ma per l’uso personale o per il gaming, è più che perfetto.
Il monitor Odyssey 3D di Samsung non è l’unico a sfruttare questa tecnologia: anche Lenovo ha lanciato un modello 3D della serie ThinkVision, e alcuni laptop Acer la offrono come optional. Ma è proprio nel mondo dei videogiochi che questa tecnologia sta trovando la sua prima vera casa. I titoli AAA moderni, già progettati in ambienti tridimensionali, si adattano alla perfezione al nuovo formato e offrono un livello di immersione mai visto prima.
Siamo di fronte al ritorno del 3D? Forse. Ma stavolta, grazie all’intelligenza artificiale e alla potenza dell’hardware moderno, potrebbe essere per restare. Senza occhiali. Senza compromessi. E con tutta la profondità che avevamo sempre sognato.
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