Il mistero del bunker di Zuckerberg: il fondatore di Facebook smentisce
Mark Zuckerberg ha respinto categoricamente le voci che circolavano riguardo alla costruzione di un gigantesco “bunker del giorno del giudizio” sotto il suo sontuoso complesso da 270 milioni di dollari alle Hawaii. Il magnate della tecnologia ha chiarito che la struttura in questione è in realtà solo un modesto rifugio sotterraneo, definito da lui stesso come un “seminterrato”, e ha ribadito che è stata descritta in modo esagerato.
Il vasto complesso di 1.400 acri di Zuckerberg sull’isola di Kauai ha già suscitato polemiche e speculazioni tra la popolazione locale e gli osservatori dell’élite benestante. Era prevedibile che sorgessero interrogativi riguardo al presunto bunker sotterraneo, considerando l’attenzione che circonda questa proprietà. Inoltre, il recente uso da parte della Russia di un missile balistico ipersonico ha portato a un aumento delle vendite di bunker di sopravvivenza.
Secondo varie fonti, il presunto rifugio sotterraneo sarebbe delle dimensioni di un campo da basket NBA, pari a circa 5.000 piedi quadrati, più del doppio delle dimensioni di una casa media negli Stati Uniti. Si presume che il rifugio sia stato progettato per essere autosufficiente, con proprie fonti di energia e scorte alimentari.
Zuckerberg, la terza persona più ricca del mondo, afferma che lo scopo principale del ranch è l’allevamento di bovini di alta qualità attraverso un metodo unico che prevede la loro alimentazione con birra e noci di macadamia.
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Oltre alla funzione di allevamento, la tenuta di Zuckerberg include una vasta gamma di servizi di lusso, come due ville con una superficie complessiva che supera la metà di un campo da calcio. Le proprietà sarebbero collegate da tunnel che si diramano nel rifugio sotterraneo. Inoltre, il ranch dispone di ponti sospesi che collegano una serie di 11 case sugli alberi a forma di disco, case per gli ospiti e strutture operative. Le sistemazioni includono una palestra a grandezza naturale, piscine, sauna, vasca idromassaggio, vasca fredda e anche un campo da tennis.
La tendenza alla costruzione di bunker apocalittici non è un fenomeno isolato nel mondo degli ultra-ricchi. Oltre al progetto di Kauai, diversi altri individui facoltosi come il co-fondatore di PayPal Peter Thiel, Bill Gates di Microsoft, Elon Musk di Tesla e il rapper Kanye West avrebbero costruito ampie strutture sotterranee in previsione di possibili catastrofi.
Critici sollevano dubbi su questa tendenza, mettendo in discussione le intenzioni e le motivazioni di alcune delle persone più ricche del mondo nel costruire strutture così elaborate e apparentemente superflue. Emergono anche interrogativi sull’etica legata all’utilizzo delle risorse pubbliche e sui potenziali rischi che l’edificazione di questi bunker possa comportare per la comunità più ampia.
Alcuni critici sostengono che la costruzione di complessi e bunker così imponenti e autonomi possa accentuare ulteriormente il divario tra le élite ultra-ricche e il resto della società, portando a una maggiore disuguaglianza sociale. Inoltre, sorgono preoccupazioni riguardo alla possibilità che queste strutture siano utilizzate come rifugi sicuri dai ricchi in tempi di crisi, lasciando la popolazione generale in una situazione di vulnerabilità.
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