Il Regno Unito lancia l’identità digitale: comoda, centralizzata… e molto controversa

Questa estate il Regno Unito farà un grande salto verso il digitale, ma non tutti sono pronti ad abbracciarlo. Sta per arrivare il Gov.uk Wallet, un’app che promette di rivoluzionare il modo in cui i cittadini interagiscono con lo Stato. In pratica, sarà un portafoglio digitale di identità, accessibile da smartphone, che permetterà di fare tutto: dall’acquisto di alcolici al pagamento delle tasse. Ma il rovescio della medaglia solleva dubbi non da poco.

Il progetto parte con una carta d’identità per i veterani, ma entro fine anno includerà anche le patenti di guida. E non finisce qui: entro il 2027, il piano è ambizioso quanto chiaro – raccogliere tutte le credenziali ufficiali in un’unica app. Parliamo di dati fiscali, accessi bancari, documenti sanitari, benefici statali, tutto in un solo posto.

Registrarsi sarà semplice: basterà caricare un documento come il passaporto o un certificato di nascita, fare una scansione del volto con la fotocamera del telefono e il gioco è fatto. Il Gov.uk Wallet diventerà il tuo pass digitale per accedere a servizi pubblici, effettuare acquisti soggetti a restrizioni di età o firmare digitalmente documenti ufficiali.

Il governo presenta il progetto come una soluzione moderna ed efficiente, capace di semplificare la vita ai cittadini e migliorare la sicurezza. Ma i gruppi per la privacy alzano subito la voce: e se questa “comodità” fosse solo l’inizio di una sorveglianza sistematica?

Ken Macon, su Reclaim the Net, ha messo in guardia contro una potenziale “espansione funzionale” del sistema: oggi serve per accedere a un servizio, domani potrebbe essere usato per monitorare ogni spostamento, ogni acquisto, ogni abitudine. I dati biometrici (come il volto) non possono essere cambiati come una password: se violati, i rischi sono permanenti.

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Il governo assicura che l’uso dell’app sarà facoltativo. Ma molti ricordano lo schema già visto con i vaccini COVID-19: prima volontari, poi richiesti per lavorare, viaggiare, accedere a eventi. Secondo David Kurten, leader del Partito del Patrimonio, l’identità digitale potrebbe diventare una condizione di fatto per vivere normalmente.

“La narrativa è sempre la stessa: ti promettono che sarà più facile, più veloce, più sicuro. Ma se non accetti di entrare nel sistema, la tua vita diventa complicata,” ha dichiarato.

Il progetto include già integrazioni con nuove leggi, come i controlli obbligatori per chi vuole acquistare monopattini elettrici. L’obiettivo è chiaro: spingere sempre più transazioni verso il controllo digitale.

Anche l’ex Ministro degli Interni Lord Blunkett lo ha definito “inevitabile”, collegando l’identità digitale alla lotta contro l’immigrazione illegale e l’accesso ai servizi pubblici da parte di chi non ne ha diritto.

Da un lato, il Gov.uk Wallet sembra la naturale evoluzione dei servizi pubblici: veloce, moderno, centralizzato. Dall’altro, per molti suona come l’anticamera del controllo totale.

Una cosa è certa: la discussione è appena cominciata, e ciò che oggi è facoltativo potrebbe diventare imprescindibile domani.

Fonte

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