Il Tribunale di Roma ordina a Cloudflare di bloccare Guardaserie
Il Tribunale di Roma ha emesso un’ordinanza che obbliga Cloudflare a prendere provvedimenti contro uno dei suoi clienti, il sito di streaming pirata Guardaserie. L’azienda è tenuta a disconnettere il sito e a bloccare tutti i nomi di dominio associati, inclusi quelli che potrebbero essere registrati in futuro. Inoltre, Cloudflare deve fornire informazioni utili per identificare gli operatori del sito.
Cloudflare, nota per i suoi servizi di connettività e sicurezza, serve milioni di clienti in tutto il mondo, tra cui aziende Fortune 500 e governi. Tuttavia, fornisce anche servizi a siti pirata, il che ha sollevato preoccupazioni tra i titolari dei diritti, i quali hanno esortato l’azienda a prendere una posizione più attiva contro la pirateria.
Le Preoccupazioni dei titolari dei diritti
Negli ultimi anni, i titolari dei diritti hanno criticato Cloudflare per “nascondere” la vera posizione di hosting dei siti pirata, rendendo più difficili le azioni legali contro di essi. Pur mantenendo una posizione neutrale, Cloudflare ha collaborato in determinate circostanze, ad esempio rivelando informazioni di hosting a titolari di diritti idonei e rispondendo a citazioni in giudizio DMCA.
Fino ad oggi, Cloudflare non aveva mai disdetto un contratto con un cliente esclusivamente in base a reclami dei titolari dei diritti d’autore. Questa situazione ha portato RTI, l’emittente italiana, a citare in giudizio Cloudflare per costringerla a intervenire contro Guardaserie.
La citazione in giudizio di RTI
Nel mese di aprile, RTI ha presentato un reclamo al Tribunale di Roma, chiedendo a Cloudflare di interrompere i servizi a Guardaserie, un sito noto per offrire streaming TV piratato. Sebbene Guardaserie sia già bloccato dagli ISP italiani, il sito continua a operare cambiando frequentemente dominio per eludere le restrizioni.
RTI ha informato la corte che Cloudflare non aveva risposto a una lettera di cessazione e sospensione inviata all’inizio dell’anno. L’emittente ha anche sottolineato che Guardaserie offre contenuti piratati, come confermato da un rapporto della società SP Tech.
Cloudflare non si è presentata in tribunale né ha difeso la propria posizione, ma il tribunale ha comunque esaminato il caso. Dopo aver valutato le prove, ha riconosciuto che il sito viola la legge italiana sul diritto d’autore e che Cloudflare potrebbe essere ritenuta responsabile per non aver preso provvedimenti.
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La decisione del tribunale
Il Tribunale di Roma ha stabilito che l’inazione di Cloudflare ostacola i titolari dei diritti nel identificare e bloccare i siti pirata. Secondo la corte, Cloudflare è considerata un “intermediario responsabile” ai sensi della legge italiana sul diritto d’autore, poiché offre servizi che impediscono l’identificazione dei portali e dei server.
Di conseguenza, il tribunale ha ordinato a Cloudflare di interrompere immediatamente i servizi a Guardaserie e di rivelare qualsiasi informazione identificativa relativa agli operatori dei domini coinvolti. L’ordine si applica non solo ai nomi di dominio esistenti, ma anche a quelli che potrebbero essere registrati in futuro.
Conseguenze e sviluppi futuri
L’ordinanza del Tribunale di Roma è stata emessa a fine maggio, ma non è stata resa pubblica fino ad oggi. Cloudflare non ha commentato l’ordinanza e, al momento, Guardaserie continua a utilizzare i nameserver di Cloudflare, reindirizzando a un nuovo dominio, guardaserie.school, che presenta contenuti limitati e un avviso di malware da Google.
L’ordinanza prevede una penalità di 1.000 euro al giorno per Cloudflare in caso di inadempienza, il che rende l’ignoranza dell’ordinanza un rischio costoso.
Non è la prima volta che Cloudflare affronta azioni legali in Italia; in passato, era stata ordinata la chiusura di account associati a siti pirata e l’implementazione di un blocco geografico per gli utenti italiani.
Conclusione
L’ordinanza del Tribunale di Roma rappresenta un passo significativo nel contrasto alla pirateria online, imponendo a Cloudflare di prendere misure concrete contro il sito Guardaserie. Resta da vedere come l’azienda risponderà e quali sviluppi ci saranno in questo contesto legale.
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