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Instagram sospende l’attivista di BLM Shaun King per le critiche a Israele

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Instagram ha deciso di sospendere l’attivista di Black Lives Matter (BLM) Shaun King a seguito delle sue critiche nei confronti di Israele. Secondo quanto riportato da Facebook, piattaforma di proprietà di Meta che ha anch’essa sospeso King, la decisione di silenziare questa voce prominente di BLM è derivata dal suo “encomio a entità designate”.

Nel contesto di Meta, Facebook e Instagram, “entità designate” si riferisce alle persone che vivono a Gaza e che King ha difeso sui social media. Secondo Meta, Facebook e Instagram, gli utenti di queste due piattaforme che esprimono qualsiasi tipo di sostegno al popolo palestinese devono essere silenziati.

In un post, King ha scritto: “Se sei sulla strada di Israele, @meta ti considera ufficialmente pericoloso”, aggiungendo che la posizione ufficiale di Meta è che chiunque si schieri a favore del popolo di Gaza rappresenta una minaccia. Ha poi proseguito nel post incriminato scrivendo che Israele ha già “massacrato 28.000 palestinesi” e “ha stabilito record di velocità nel loro omicidio”.

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King ha continuato affermando che Israele ha reso senza tetto 2 milioni di palestinesi, distrutto preziosi manufatti, scuole, moschee, chiese, biblioteche, panetterie e tutto ciò che si possa immaginare. Ha denunciato che sono state decapitate persone, incluso bambini, e che quasi 2.000 bambini hanno perso gli arti. Nonostante ciò, King ha sottolineato l’incoerenza di considerare lo Yemen pericoloso mentre si ignora la pericolosità di Israele.

È proprio questo post che ha portato a Instagram a sospendere Shaun King. Nonostante negli anni abbia fatto commenti razzisti contro i bianchi, è stato il momento in cui si è pronunciato contro Israele che ha oltrepassato il limite.

È importante notare che l’ex COO di Facebook, Sharyl Sandberg, che è di origine ebraica, ha lavorato a stretto contatto con l’influenza pro-israeliana nota come ATTN per diffondere la menzogna che Hamas ha commesso “violenze di massa” il 7 ottobre. Nonostante questa menzogna sia stata ampiamente smentita, la censura continua a essere diffusa sui social media ogni volta che qualcuno critica le false accuse che Israele ha avanzato per giustificare la sua guerra a Gaza.

Il governo israeliano ha diffuso false informazioni su Hamas, affermando che cuoceva bambini nei forni, che commetteva stupri e omicidi di donne e altre storie scioccanti, nel tentativo di legittimare la sua campagna di pulizia etnica a Gaza.

La decisione di Instagram di sospendere Shaun King ha sollevato interrogativi sulle politiche di censura delle grandi piattaforme di social media e sulla libertà di espressione. La censura di contenuti critici nei confronti di Israele solleva preoccupazioni riguardo al dibattito aperto e alla possibilità di esprimere opinioni divergenti su questioni politiche sensibili. L’episodio ha suscitato un dibattito sul ruolo delle grandi aziende tecnologiche nel plasmare la narrazione pubblica e nell’influenzare il discorso politico.

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