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Intelligenza Artificiale: l’UE svela il calendario per l’AI Act

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L’Unione Europea ha pubblicato il testo finale dell’Artificial Intelligence Act, delineando le scadenze più importanti per conformarsi al primo regolamento globale sull’intelligenza artificiale. Sebbene questo rappresenti un passo significativo, l’impatto e l’efficacia di questa normativa rimangono ancora da valutare.

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Secondo il testo approvato, l’AI Act entrerà in vigore il 1° agosto 2024 e le sue disposizioni saranno pienamente applicabili ai sviluppatori di IA operanti all’interno del blocco europeo a partire dal 2 agosto 2026. Inoltre, gli Stati membri dovranno avere almeno un sandbox normativo per l’IA a livello nazionale entro la stessa data.

Tuttavia, una scadenza più imminente riguarda lo sviluppo e l’utilizzo di sistemi biometrici. Entro il 2 febbraio 2025, verrà vietato l’uso di sistemi di categorizzazione biometrica basati su caratteristiche sensibili, il riconoscimento delle emozioni sul posto di lavoro e a scuola, nonché l’identificazione biometrica remota in tempo reale negli spazi pubblici. Questi divieti, sebbene cruciali per la tutela della privacy, lasciano comunque spazio a eccezioni per le forze dell’ordine.

Un’altra importante scadenza è il 2 maggio 2025, quando i fornitori dovranno ricevere i codici di condotta che indicheranno come dimostrare la conformità. Questo compito sarà affidato al neonato Ufficio per l’IA, che dovrà inoltre mantenere aggiornate le regole e le procedure di classificazione.

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Anche i sistemi di IA a scopo generale, come ChatGPT, dovranno conformarsi a regole relative a copyright e trasparenza entro agosto 2025.

Entro agosto 2027, gli sviluppatori di sistemi di IA ad alto rischio dovranno adempiere a ulteriori obblighi, delineati nell’Allegato I dell’AI Act. Tali sistemi, che includono i sistemi di identificazione biometrica remota, potranno essere utilizzati sul mercato dell’UE solo se conformi a determinati requisiti.

Le sanzioni per il mancato rispetto di questa normativa possono essere molto severe, fino a 35 milioni di euro o il 7% del fatturato mondiale annuo, a seconda dell’importo più elevato.

Sebbene l’Artificial Intelligence Act rappresenti un importante primo passo verso una regolamentazione globale dell’IA, rimangono ancora molte sfide da affrontare. La velocità di innovazione tecnologica potrebbe rendere rapidamente obsolete alcune delle disposizioni, mentre l’applicazione e il monitoraggio della conformità a livello nazionale rappresentano ulteriori ostacoli. Inoltre, le eccezioni concesse in determinati ambiti, come per le forze dell’ordine, sollevano preoccupazioni sulla effettiva tutela dei diritti fondamentali.

In conclusione, l’AI Act dell’UE è senza dubbio un traguardo significativo, ma il vero test sarà nella sua implementazione pratica e nel suo costante adeguamento all’evoluzione dell’intelligenza artificiale.

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