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IPTV pirata: dopo il mega blitz, il blocco degli ISP sale vertiginosamente

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Un’importante operazione di forze dell’ordine, coordinata in Italia, ha recentemente portato alla smantellazione di un servizio IPTV pirata con 22 milioni di utenti. Questo evento ha suscitato un notevole interesse, evidenziando perché molti paesi, tra cui l’Italia, abbiano adottato misure di blocco dei siti a livello massiccio. Contrariamente alle aspettative, la rimozione di un attore così influente dal mercato non ha ridotto la necessità di tali misure; anzi, i dati mostrano un aumento significativo delle richieste di blocco.

L’operazione Takendown

Il 26 e 27 novembre, le autorità italiane hanno condotto l’Operazione Takendown, la più grande mai realizzata contro una rete IPTV pirata. L’operazione ha portato al sequestro di 29 server e 270 dispositivi IPTV, con la detenzione di almeno 11 sospetti e l’identificazione di circa 600 rivenditori di abbonamenti IPTV. Grazie a questa azione, si stima che il servizio illegale generasse annualmente circa 3 miliardi di euro, e la sua scomparsa è stata accolta con entusiasmo dai media, specialmente considerando la sua minaccia ai settori sportivi e di broadcasting in Italia.

Un tipico ticket Piracy Shield (fonte: piracyshield.iperv.it)
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Aumento delle richieste di blocco

Contrariamente alle aspettative che prevedevano una diminuzione temporanea delle richieste di blocco, i dati raccolti da Piracy Shield mostrano un netto aumento. Nelle tre settimane precedenti all’operazione, sono stati richiesti bloccaggi per 204 indirizzi IP. Tuttavia, nelle tre settimane successive all’operazione, questo numero è salito a 323, con un incremento di oltre il 50%. Anche i nomi di dominio da bloccare sono aumentati, passando da 1.322 a 2.000.

Questo fenomeno suggerisce che, nonostante la rimozione di un grande fornitore, il mercato della pirateria rimane attivo e prolifico. Segnalazioni indicano che molti abbonati hanno riottenuto l’accesso ai loro canali entro 48-72 ore dalla chiusura del servizio.

L’operazione contro il servizio IPTV pirata da 22 milioni di utenti dimostra che smantellare fornitori significativi non elimina la pirateria, ma può addirittura aumentare le richieste di intervento da parte degli ISP. La continua attività di blocco indica che esistono ancora numerose minacce pirata, e il lavoro delle autorità e dei diritti d’autore è lungi dall’essere completato.

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