Israele dietro i principali servizi VPN? Nuove rivelazioni inquietanti
Il gruppo Palestine Declassified ha pubblicato un video-reportage in cui afferma che molti dei principali servizi VPN (reti private virtuali) del mondo sono controllati da una società chiamata Kape Technologies, che sarebbe sotto il controllo di interessi sionisti.
Secondo il rapporto, Israele utilizzerebbe la tecnologia VPN, usata da milioni di persone, per sorvegliare individui e condurre operazioni di sorveglianza di massa. Ciò che si crede privato potrebbe in realtà essere monitorato dal governo israeliano, secondo le accuse mosse nel reportage.
Kape Technologies possiede diversi marchi noti nel settore delle VPN, tra cui:
- ExpressVPN
- Private Internet Access
- CyberGhost VPN
- Intego Antivirus
- ZenMate
L’imprenditore israeliano Teddy Sagi è il proprietario di Kape Technologies. Palestine Declassified sostiene che Sagi abbia una lunga esperienza di collaborazione segreta con le Forze di Difesa Israeliane (IDF) su progetti riservati.
How does Israel infiltrate the technology used by millions in order to target individuals.
One route is through VPN’s which people use to evade surveillance.
In this episode of @PDeclassified we ask why people should be concerned about Kape Technologies, which owns a number of… pic.twitter.com/sQ2z8N0pGu
— David Miller (@Tracking_Power) September 28, 2024
Leggi anche:
Svelati i collegamenti tra X, Elon Musk e l’intelligence di Israele
Secondo le informazioni emerse, X (ex Twitter) ed Elon Musk collaborano con aziende legate all’intelligence israeliana. In particolare, ExpressVPN, uno dei servizi VPN più popolari, fa parte del gruppo Kape Technologies, di proprietà dell’imprenditore israeliano Teddy Sagi.
Oltre a ExpressVPN, ci sono molte altre aziende e prodotti tecnologici che in qualche modo ricadono sotto il controllo sionista, tra cui diverse aziende che X utilizza per le sue operazioni, come CheQ.
Il Jerusalem Post ha riportato che Elon Musk ha incontrato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per discutere di come gestire i contenuti falsi, i commenti antisemiti e anti-israeliani e l’uso di bot (utenti falsi) da parte di paesi non democratici. All’incontro hanno partecipato anche importanti personaggi israeliani del mondo della tecnologia.
CheQ, una delle aziende coinvolte, afferma di poter combattere i contenuti falsi neutralizzando i bot che li diffondono, solitamente al servizio di parti interessate come i responsabili delle campagne politiche o la guerra psicologica degli stati.
Inoltre, secondo un utente di X, ExpressVPN sponsorizza anche Tucker Carlson sulla piattaforma.
Infine, altri due colossi aziendali nelle mani di Israele sono Raytheon e Boeing, che hanno spinto per l’espansione nucleare della NATO, poiché ciò significherebbe maggiori profitti per i due appaltatori della difesa.
Questa situazione solleva preoccupazioni sulla privacy e la sicurezza degli utenti, suggerendo che il presunto anonimato offerto da alcuni servizi tecnologici potrebbe essere compromesso dal controllo israeliano su queste tecnologie.
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