La Cina propone misure per gestire i servizi di IA generativa
L’autorità di regolamentazione del cyberspazio cinese ha presentato martedì una bozza di misure per la gestione dei servizi di intelligenza artificiale generativa, affermando di volere che le aziende presentino alle autorità valutazioni sulla sicurezza prima di lanciare le loro offerte al pubblico.
Le regole redatte dalla Cyberspace Administration of China (CAC) arrivano mentre diversi governi stanno valutando come mitigare i pericoli della tecnologia emergente, che negli ultimi mesi ha registrato un boom di investimenti e popolarità tra i consumatori dopo il rilascio di ChatGPT di OpenAI.
La Cyberspace Administration of China (CAC) è un’agenzia governativa cinese responsabile della supervisione e della regolamentazione di Internet in Cina. È stata fondata nel 2014 e ha il compito di gestire la politica di Internet, la sicurezza informatica, la censura online e la promozione della cultura cinese su Internet. La CAC ha il potere di sospendere o revocare le licenze di servizi online e di imporre multe a coloro che violano le leggi cinesi in materia di Internet. Inoltre, la CAC ha il compito di promuovere l’uso di tecnologie di sicurezza informatica e di proteggere la sicurezza nazionale cinese online.
La CAC ha inoltre dichiarato che una serie di giganti tecnologici cinesi, tra cui Baidu, SenseTime e Alibaba, hanno mostrato nelle ultime settimane i loro nuovi modelli di intelligenza artificiale, in grado di alimentare applicazioni che vanno dai chatbot ai generatori di immagini.
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Secondo l’agenzia, la Cina sostiene l’innovazione e l’applicazione dell’IA e incoraggia l’uso di software, strumenti e risorse di dati sicuri e affidabili, ma i contenuti generati dall’IA generativa devono essere in linea con i valori socialisti fondamentali del Paese.
I fornitori saranno responsabili della legittimità dei dati utilizzati per addestrare i prodotti di IA generativa e dovranno adottare misure per evitare discriminazioni nella progettazione degli algoritmi e dei dati di addestramento.
Il regolatore ha anche affermato che i fornitori di servizi devono richiedere agli utenti di fornire la loro vera identità e le relative informazioni.
In caso di mancato rispetto delle regole, i fornitori saranno multati, i loro servizi saranno sospesi o dovranno addirittura affrontare indagini penali.
Se le loro piattaforme generano contenuti inappropriati, le aziende devono aggiornare la tecnologia entro tre mesi per evitare che contenuti simili vengano generati di nuovo, ha dichiarato la CAC.
Il pubblico può commentare le proposte fino al 10 maggio e le misure dovrebbero entrare in vigore entro l’anno, secondo la bozza di regolamento.
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