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La Cina testa già il 6G. Il resto del mondo riuscirà a tenere il passo?

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Mentre molti Paesi stanno ancora lottando con l’implementazione del 5G, la Cina ha già acceso le prime reti di sesta generazione. Sì, hai letto bene: il 6G è già in fase di test, con 10 stazioni base attive grazie a China Mobile.
E mentre il resto del pianeta si interroga su quando e perché adottare questa nuova tecnologia, la corsa è ufficialmente iniziata.

Velocità da capogiro, ma a che prezzo?

A livello globale, la sperimentazione è frenetica. In Giappone, un consorzio industriale ha raggiunto 100 Gbit/s nella banda 100-300 GHz, anche se solo a distanze inferiori a 100 metri. Poco dopo, NTT e Keysight hanno polverizzato il record: 280 Gbit/s. Tradotto? Un film 4K da 50 GB si scarica in 1,4 secondi.

Anche la Russia si muove: i ricercatori del MIEM HSE hanno dimostrato una trasmissione a 12 Gbit/s nella banda 141-164 GHz. Il governo ha stanziato fondi per sviluppare 5G Advanced e 6G entro il 2030.
Ma mentre alcuni si affannano a pianificare, la Cina costruisce.

6G ovunque? Forse no

Per quanto spettacolari siano i numeri, la realtà è ben diversa. Le bande ad altissima frequenza richiedono stazioni base ogni 100-500 metri: un sogno costosissimo e poco pratico. È per questo che si ipotizza un 6G ibrido, con microcelle superveloci in aree dense (stadi, aeroporti) e frequenze più basse (1-25 GHz) nelle città.

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I sostenitori del 6G promettono una rivoluzione sensoriale. Comunicazioni olografiche in tempo reale, Internet dei sensi (gusto, olfatto, tatto digitale), copie digitali del mondo fisico per smart city, medicina a distanza e formazione immersiva.

Ma c’è un problema: a chi serve davvero tutto questo?

Con il 5G, le promesse erano simili: realtà aumentata, automazione domestica, IoT ovunque. Ma i consumatori sono rimasti freddi, non percependo vantaggi tangibili. E oggi, il rischio è che il 6G ripeta lo stesso copione: hype tecnologico, zero applicazioni concrete per la vita quotidiana.

Chi è pronto e chi no?

  • Cina: reti sperimentali già attive.
  • Giappone e USA: record di velocità nei laboratori.
  • Russia: ancora al palo con il 5G, ma pronta a investire sul 6G.
  • Europa? Al momento, è spettatrice.

Il consorzio 3GPP, che definisce gli standard globali, ha appena avviato i lavori sul 6G. La commercializzazione è attesa dal 2030, ma la guerra per il dominio tecnologico è già iniziata.

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