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La pelle stampata in 3D può essere indossata come un vestito

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Gli scienziati della Columbia University hanno utilizzato una stampante 3D per creare un innesto cutaneo biocompatibile adatto a persone con gravi ustioni. In un esperimento sui topi, l’operazione di innesto ha richiesto circa 10 minuti e gli innesti stessi erano completamente integrati nella pelle danneggiata dell’animale dopo appena quattro settimane.

La pelle bioingegnerizzata esiste già, ma solo sotto forma di fogli piatti adatti a coprire parti piatte del corpo. La novità viene modellata tramite una scansione 3D con un laser per creare un facsimile digitale della struttura e poi stampare il modello desiderato a grandezza naturale con una stampante 3D.

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I biologi hanno prima creato un modello cavo permeabile e poi lo hanno seminato con cellule di fibroblasti della pelle, collagene e cheratinociti. L’interno del modello, invece, è stato riempito di terreno nutritivo. Non appena le cellule sono maturate in pelle vera, sono state rimosse dal modello e “messe” sulla parte danneggiata del corpo del topo. La pelle si è fusa all’arto entro quattro settimane.

Ma la pelle dei topi non è quella umana. La rigenerazione si basa su un principio leggermente diverso, quindi saranno necessarie ulteriori ricerche sugli animali prima di poter iniziare la sperimentazione sull’uomo.

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