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La schiuma intelligente dà ai robot il senso del tatto e la capacità di autoripararsi

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La schiuma intelligente può potenzialmente rendere i robot più intelligenti e interattivi, oltre a migliorare il movimento robotico, secondo i ricercatori della National University of Singapore.

I robot stanno diventando più intelligenti con il progresso della tecnologia, ma non possono ancora toccare e sentire l’ambiente circostante come gli esseri umani. Un nuovo materiale inventato dai ricercatori, chiamato schiuma innervata artificialmente, o più semplicemente AiFoam, consente ai robot di imitare il senso del tatto umano, percepire gli oggetti vicini senza effettivamente toccarli e ripararli se danneggiati.

I ricercatori della National University of Singapore (NUS) hanno dettagliato il loro lavoro in un articolo intitolato “Schiume autorigeneranti artificialmente innervate come pelli sintetiche per sensori di impedenza piezoelettrica”, pubblicato sulla rivista Nature Communications.

La schiuma intelligente, con la capacità di svolgere queste funzioni, può potenzialmente rendere i robot più intelligenti e interattivi, oltre a migliorare il movimento robotico, secondo i ricercatori.

“Vogliamo dimostrare che è possibile replicare il senso del tatto umano in un robot, che apre un nuovo paradigma nell’interazione tra uomo e macchina per applicazioni future”, ha affermato Benjamin Tee, Assistant Professor presso NUS. 

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AiFoam viene creato mescolando il fluoropolimero con una sostanza che abbassa la tensione superficiale. Il materiale viene quindi infuso con particelle metalliche microscopiche che consentono alla schiuma di rilevare la presenza di un dito umano.

Inoltre, per imitare le terminazioni nervose sensibili nella pelle umana, i ricercatori hanno incorporato sottili elettrodi a forma di cilindro sotto la superficie della schiuma in grado di rilevare la direzione della forza applicata, ha spiegato l’università e ha aggiunto: “Il suo [AiFoam] unico la sua formulazione consente di rilevare in modo più efficiente la presenza umana, a differenza di altri sensori di prossimità che in genere utilizzano luce e riflessi”.

Secondo i ricercatori, AiFoam può essere allungato fino a più del doppio della sua lunghezza e l’agente tensioattivo gli consente di autoguarirsi anche dopo essere stato tagliato. Hanno testato la capacità della schiuma di autoripararsi riscaldandola per quattro giorni, dopodiché il materiale è guarito di circa il 70% e potrebbe ancora essere allungato fino a quasi il doppio della sua lunghezza.

“Le proprietà di autoguarigione di AiFoam, così come la sua sensibilità a una forza di contatto, consentiranno ai robot di giudicare meglio l’intenzione umana e di costruire una futura generazione di robot che reagiranno ai cambiamenti ambientali in modo rapido ed efficiente”, ha osservato Tee.

Il team di ricerca sta esplorando partnership con aziende di robotica, oltre a cercare di espandere l’uso di AiFoam in aree come la robotica e le protesi, per consentire interazioni più fluide tra uomo e macchina, ha affermato NUS.

Il mio punto di vista

Transumanesimo e intelligenza artificiale sono oramai temi affrontati in ogni dove. Riusciranno un giorno i robot a sostituire gli esseri umani? Sembrerebbe proprio questa la tendenza che le news che ci arrivano dai mass media vorrebbero farci intendere. Gli esperti sono alla ricerca continua e sfrenata di rendere i robot sempre più simili all’uomo. A che pro? Non sembra che ci sia quasi una forzatura in questa ossessiva ricerca?

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