LaLiga celebra la “storica” repressione IPTV, ma restano dubbi e ombre

Una maxi operazione di polizia in Argentina, sostenuta da LaLiga, ha smantellato una rete IPTV globale che avrebbe servito oltre otto milioni di abbonati paganti. Un colpo definito “storico” dal presidente Javier Tebas, che lo presenta come un punto di svolta nella lotta alla pirateria digitale. Eppure, tra comunicati trionfalistici e dettagli mancanti, restano sul tavolo domande cruciali.
La retata argentina e il mistero degli arresti mancanti
Le autorità locali hanno fatto irruzione in quattro uffici a Vicente López, Buenos Aires, sequestrando denaro contante e perfino un bizzarro poster di Walter White. Secondo LaLiga, decine di servizi IPTV sono stati smantellati, tra cui My Family Cinema, TV Express, Eppi Cinema, Weiv TV, Red Play e molti altri brand noti agli utenti.
Curiosamente, però, non ci sono notizie di arresti. E mentre alcuni siti risultano offline o in manutenzione, i nomi di dominio non sono stati sequestrati. Una repressione “storica” che, a guardarla bene, sembra più un’operazione a metà.

Società legittime nell’occhio del ciclone
LaLiga sostiene che diverse aziende apparentemente legittime siano state utilizzate per alimentare l’infrastruttura pirata. Tra queste, spiccano nomi come BitKernel, Goose e Peliplat. Ma qual è stato davvero il loro ruolo? Fornitori inconsapevoli o complici? Al momento, non c’è alcuna chiarezza.
Peliplat, per esempio, ha uffici proprio a Vicente López, la stessa città delle incursioni. Alcune immagini dei raid sembrano coincidere con quelle pubblicate sui loro canali. Coincidenza o prova? LaLiga tace e le aziende coinvolte non hanno risposto alle richieste di commento.

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Trasparenza cercasi
La portata di questa rete è indiscutibile: milioni di abbonati, flussi di denaro imponenti, legami che toccano società di diversi continenti. Ma le zone d’ombra restano tante.
- Perché non si parla di arresti concreti?
- Quali accuse penali sono state mosse?
- Le aziende coinvolte erano complici o semplici fornitori?
In un’operazione presentata come epocale, ci si aspetterebbe più trasparenza. Invece, sembra che la stampa debba accontentarsi di rigurgitare comunicati, senza elementi sufficienti per distinguere i fatti dalla propaganda.
Il “prima e dopo” di Tebas
“Questa operazione segna un prima e un dopo nella lotta alla pirateria digitale in America Latina”, ha dichiarato Tebas. Ma se davvero si tratta di un punto di svolta, sarà necessario più di un annuncio trionfale: serviranno processi, prove concrete e chiarezza sulle responsabilità.
Altrimenti, quella che LaLiga chiama “storica” rischia di essere ricordata solo come una grande operazione mediatica che ha lasciato più interrogativi che certezze.
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