LaLiga contro la pirateria sportiva: “Se guardi calcio illegale, gli hacker ti prendono”

Con l’inizio della nuova stagione, LaLiga ha deciso di scendere in campo non solo contro le squadre avversarie, ma anche contro un “nemico invisibile”: lo streaming pirata. La massima lega calcistica spagnola ha lanciato una campagna shock che avverte senza mezzi termini: “Se ricevi calcio piratato, loro prendono te”.
Il messaggio, accompagnato da un video dal tono inquietante, punta a colpire i tifosi là dove fa più paura: la sicurezza personale. L’accusa è chiara — guardare partite su siti illegali aprirebbe la porta agli hacker, permettendo loro di svuotare conti bancari, rubare identità e persino prendere il controllo dei dispositivi.

Una campagna che punta sulla paura
Negli ultimi anni, i titolari di diritti sportivi hanno capito che dire “la pirateria è illegale” non basta. Per convincere il pubblico a scegliere abbonamenti ufficiali, le campagne si sono fatte più viscerali, legando lo streaming pirata a minacce concrete come malware e frodi informatiche.
LaLiga, in particolare, mette in guardia:
“Accedere a contenuti pirata è come lasciare la porta di casa spalancata agli hacker. I rischi vanno dal furto di identità al completo dirottamento dei tuoi dispositivi.”

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Nel video, una statistica agghiacciante (e non verificata) apre la narrazione: oltre il 50% dei virus online proverrebbe da servizi pirata. Poi, in sequenza, lo spettatore viene bombardato da immagini e frasi d’impatto: “Possono prosciugare il tuo conto… Sapranno tutto di te…”.

Paura o realtà?
Sul sito ufficiale della campagna, LaLiga elenca link a report di Europol e Interpol per supportare le proprie affermazioni. Tuttavia, il tono è deliberatamente drammatico e poco incline alle sfumature: non tutti i servizi pirata sono gestiti da cybercriminali pronti a rubare soldi e identità al primo click.
Questo approccio, secondo alcuni esperti di comunicazione, potrebbe essere un’arma a doppio taglio. Campagne troppo estreme rischiano di sortire l’effetto opposto, soprattutto tra un pubblico già scettico.
La reazione del pubblico
Finora, la risposta non sembra quella sperata. Nei commenti su YouTube, in molti accusano LaLiga di mascherare interessi economici dietro la bandiera della “sicurezza degli utenti”. Per alcuni tifosi, il messaggio non è una difesa del pubblico, ma un modo per spingerlo verso abbonamenti costosi.
Resta da capire se questa offensiva riuscirà a far cambiare rotta agli spettatori, o se diventerà solo l’ennesimo episodio in cui le campagne antipirateria finiscono per alimentare la diffidenza, invece che spegnerla.
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