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L’assistente robotico sarà fondamentale per gli interventi chirurgici

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Il suo utilizzo aumenta di ben quattro volte il successo delle operazioni.

Uno studio condotto da ricercatori dell’Università della California e dell’Università di Sheffield ha rilevato che la chirurgia robotica ha ridotto la possibilità di riammissione del 52% e il rischio di trombosi del 77%.

Gli scienziati spiegano i risultati dello studio con il fatto che durante le operazioni tradizionali, i chirurghi devono praticare grandi incisioni nella pelle e nei muscoli, che possono causare problemi durante il periodo di riabilitazione, mentre l’uso di un assistente robotico consente il controllo remoto di interventi minimamente invasivi strumenti. 

L’assistente robotico diventerà un mezzo indispensabile per gli interventi chirurgici?
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Lo studio ha inoltre rilevato che il gruppo di pazienti che ha subito l’intervento di una mano meccanica, ha trascorso in media 7 giorni in meno in ospedale rispetto a quelli che hanno preferito il metodo tradizionale. Anche il numero di riammissioni entro 90 giorni dall’intervento è stato significativamente ridotto: 21% nel gruppo di chirurgia assistita da robot contro il 32% nel gruppo di chirurgia aperta con un chirurgo umano.

“La sorprendente riduzione del numero di coaguli di sangue nei pazienti sottoposti a chirurgia robotica è stata una sorpresa, il che indica la sicurezza dell’operazione, in cui i pazienti hanno molte meno complicazioni e tornano alla vita normale più velocemente”, osserva lo studio.

Questi risultati sono un valido motivo per rendere popolare la chirurgia robotica, motivo per cui gli autori dello studio chiedono al National Institute of Clinical Excellence (NICE) di renderlo disponibile per gli interventi chirurgici addominali, inclusi quelli colorettali, gastrointestinali e ginecologici.

Qual buon vento…

In un futuro non molto lontano, intelligenza artificiale e robot si sostituiranno agli esseri umani; questo magari potrà essere un bene per alcune professioni quali ad esempio quelle dei chirurghi ma un po’ meno per tutte le altre. 

Il futuro avrà inevitabilmente dei pro e dei contro ma di certo non possiamo fermare il progresso della scienza, soprattutto in campo medico. 

Questa notizia appare fondamentale in un periodo in cui coaguli, trombosi e ictus sono ormai fenomeni all’ordine del giorno. L’assistente robotico riuscirà a rimediare a questa nuova piaga sanitaria in cui sembra piombata l’umanità. Personalmente, me lo auguro.

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