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Le criptovalute si devono dichiarare? Tutto quello che c’è da sapere

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Il mondo delle criptovalute sta entrando prepotentemente nelle nostre vite, soprattutto grazie alle varie piattaforme come KK Miner, 2139, TOST, Sunshine Farm e simili. Tante persone stanno guadagnando importanti somme di denaro, soprattutto con gli USDT che, una volta versati sui nostri portafogli digitali (wallet), vengono convertiti nella moneta del posto, nel nostro caso quindi l’euro.

Ma tutti questi soldi che stiamo guadagnando, devono essere dichiarati al fisco? Ebbene, oggi voglio condividere con te, tre consigli cruciali su come tutelarsi al meglio in relazione agli obblighi legali e fiscali legati alle criptovalute. Con l’evoluzione del panorama legislativo, è fondamentale essere sempre aggiornati.

Dichiarazione dei redditi

È necessario dichiarare le plusvalenze anche se inferiori a 2.000 euro, finché sono inferiori a 2.000 euro non si paga l’imposta.

Se conservata in un portafoglio, è dovuta annualmente un’imposta di bollo pari allo 0,2% della criptovaluta detenuta, indipendentemente dall’importo detenuto.

I documenti da conservare al momento della presentazione sono le ricevute di pagamento e gli importi ricevuti.
L’imposta sulle plusvalenze è del 26% quando le plusvalenze annuali superano la soglia di € 2.000.
La plusvalenza è la differenza tra quanto pagato e quanto ricevuto: se pago 200 e ricevo 300, la plusvalenza è 100, quindi pagherò il 26% di 100.

Se si effettua la presentazione su 730, sono necessarie innumerevoli pratiche burocratiche e documenti, è meglio archiviare la parte RW del conto economico;

Non si tratta di informazioni dettagliate, ma sono utili per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’argomento.

Ecco i miei suggerimenti:

1. Rimani aggiornato sulla legislazione

Il primo consiglio è di informarti costantemente sulle normative in vigore. La legge non ammette ignoranza, quindi è essenziale avere una chiara comprensione delle disposizioni attuali. Se non ti senti sicuro, considera di rivolgerti a un professionista che possa aiutarti a navigare tra le varie leggi.

In particolare, fai attenzione alla legge di bilancio 2023, che introduce alcuni obblighi specifici:

  • Obbligo dichiarativo: Devi compilare il quadro RV della dichiarazione dei redditi per il monitoraggio fiscale. Le sanzioni per omessa dichiarazione possono variare dal 3% al 15% del non dichiarato per ogni anno di omissione.
  • Obbligo di indicazione delle plusvalenze: Compila il quadro RT della dichiarazione, solo se hai realmente maturato delle plusvalenze. Ricorda che la tassazione del 26% si applica solo se superi i 2.000 euro di plusvalenze.
  • Imposta di bollo: È prevista un’imposta di bollo dello 0,2% sulla giacenza al 31 dicembre di ciascun anno. Nel 2024, ad esempio, dovrai pagare l’imposta sulla giacenza al 31 dicembre 2022.

2. Monitora la tua posizione globale

Il secondo consiglio è di avere una chiara visione della tua posizione globale. Scarica i file dai tuoi exchange e documenta accuratamente i tuoi movimenti in entrata e in uscita. Questo passaggio è cruciale, soprattutto in caso di controlli. Immagina di chiudere un exchange e di non riuscire a recuperare i documenti necessari a dimostrare le tue operazioni. È meglio prevenire!

3. Metti Ti in Regola

Infine, il terzo e più importante consiglio è di agire se non hai mai dichiarato le tue criptovalute. È fondamentale mettersi in regola sia per gli anni passati che per quello corrente. Per gli anni passati, puoi considerare il ravvedimento operoso, mentre per l’anno corrente, è il momento di informarti su come procedere con la tua dichiarazione.

Se hai bisogno di supporto per capire come proteggerti e metterti in regola, non esitare a prenotare una consulenza con me. Sarò felice di aiutarti a navigare in questo complesso panorama fiscale.

In conclusione, essere consapevoli delle proprie responsabilità legali e fiscali è fondamentale per operare nel mondo delle criptovalute in modo sicuro e responsabile. Seguendo questi consigli, potrai tutelarti al meglio e affrontare il futuro con maggiore tranquillità.

NOTA BENE: questo articolo è tratto dal video (qui in basso) di Olga Palma, un avvocato che mi ha finalmente chiarito ogni dubbio e che consiglio di seguire su YouTube.

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