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Le reti neurali più diffuse richiedono enormi volumi d’acqua

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Secondo un recente studio, l’addestramento delle reti neurali più diffuse richiede enormi quantità di acqua. Microsoft, OpenAI e altre aziende utilizzano più di 285.000 processori e 10.000 processori grafici per addestrare i loro modelli linguistici, che consumano circa 500 ml di acqua ogni cinque query. Questa quantità di acqua è aumentata del 34% dal 2021 ed è equivalente all’acqua utilizzata da 500.000 persone in un giorno.

Lo studio ha anche rilevato che l’ubicazione del data center e le condizioni meteorologiche influiscono sulla quantità di acqua consumata. Ad esempio, i data center situati in aree con temperature e umidità elevate richiedono più acqua per il raffreddamento.

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L’uso dell’acqua nelle reti neurali è diventato un argomento di preoccupazione, poiché si tratta di una risorsa preziosa necessaria per la sopravvivenza umana. Alcuni esperti hanno proposto di utilizzare metodi alternativi per l’addestramento delle reti neurali, come l’uso di sistemi raffreddati ad aria o la costruzione di data center in aree con climi più freddi.

Tuttavia, altri sostengono che i benefici dell’uso delle reti neurali siano superiori ai costi. Le reti neurali sono utilizzate in diverse applicazioni, come l’elaborazione del linguaggio naturale, il riconoscimento delle immagini e l’analisi predittiva, che possono migliorare l’assistenza sanitaria, i trasporti e altri settori.

Il problema del consumo di acqua nelle reti neurali è complesso e non esiste una soluzione semplice. È importante soppesare i benefici e i costi dell’uso di queste reti e considerare metodi alternativi che possano ridurre il consumo di acqua. Inoltre, è necessario approfondire la ricerca sull’impatto ambientale delle reti neurali e su come mitigarne gli effetti.

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