L’EFF interviene a sostegno di Cox contro le false accuse di violazione del copyright
L’Electronic Frontier Foundation (EFF) è intervenuta in una causa legale che coinvolge diversi produttori cinematografici e il provider di servizi Internet Cox, in merito all’uso delle citazioni DMCA per identificare presunti pirati. L’EFF avverte che tale pratica potrebbe essere sfruttata dai “copyright trolls” per colpire utenti innocenti e chiede al tribunale di richiedere un’azione legale completa con supervisione giudiziaria.
Negli anni 2000, l’industria musicale ha avviato una serie di azioni legali contro migliaia di presunti pirati online, utilizzando indirizzi IP per richiedere subpoenas DMCA al fine di ottenere i dettagli dei contatti degli utenti. Sebbene inizialmente questo approccio avesse funzionato, i fornitori di servizi Internet hanno iniziato a opporsi, sostenendo che le subpoenas DMCA non si applicano ai fornitori di semplice conduzione. I tribunali hanno successivamente concordato, limitando l’uso di questa prassi.
Anche se i detentori dei diritti possono ancora intraprendere azioni legali contro i presunti pirati, devono ora presentare un reclamo completo in tribunale, il che comporta una maggiore supervisione giudiziaria.
La questione dei “Copyright Trolls”
Negli ultimi anni, si è assistito a un aumento delle cause legali contro presunti pirati BitTorrent, con molti di questi casi presentati da una sola azienda di intrattenimento per adulti, Strike 3 Holdings. Tuttavia, alcuni detentori dei diritti stanno cercando di rinnovare l’uso delle subpoenas DMCA come scorciatoia per ottenere informazioni personali sugli utenti sospettati di violazione del copyright.
Questa situazione è diventata controversa nel 2023, quando un abbonato Cox, sospettato di aver piratato il film Fall, ha presentato un’obiezione in tribunale, portando Cox a contestare l’uso delle subpoenas DMCA.
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L’intervento di Cox e le risposte dei produttori
Un giudice di un tribunale distrettuale delle Hawaii ha dato ragione a Cox, affermando che le subpoenas DMCA non si applicano ai servizi di semplice conduzione. Tuttavia, i produttori cinematografici, tra cui Voltage Holdings e Millennium Funding, hanno presentato ricorso presso la Corte d’Appello del Ninth Circuit, sostenendo che l’interpretazione del DMCA da parte del tribunale distrettuale fosse troppo restrittiva.
In risposta, Cox ha ribadito che il Congresso ha escluso chiaramente i provider di servizi Internet da questa scorciatoia legale.
L’EFF ha recentemente presentato un’amicus curiae, avvertendo che consentire l’uso delle subpoenas DMCA per identificare gli abbonati ISP alimenterà i “copyright trolls”. Questi ultimi potrebbero vedere questa procedura come un modo semplice per ottenere risarcimenti rapidi, anche da abbonati innocenti.
L’EFF sottolinea l’importanza della supervisione giudiziaria, evidenziando che in precedenti cause legali correttamente avviate, i tribunali hanno respinto le subpoenas quando non c’era prova che l’indirizzo IP in questione fosse utilizzato dal titolare dell’abbonamento.
Conclusioni
La Corte d’Appello del Ninth Circuit esaminerà ora gli argomenti presentati, con implicazioni significative per tutte le parti coinvolte. L’EFF enfatizza che rompere con i precedenti stabiliti potrebbe portare a richieste di risarcimento più coercitive nei confronti degli abbonati a Internet.
In un contesto in cui le pratiche legali riguardanti il copyright stanno evolvendo, la posizione dell’EFF e la causa di Cox potrebbero avere un impatto duraturo sulla protezione degli utenti accusati ingiustamente di pirateria.
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