L’FBI preme affinché Facebook censuri la “disinformazione”
Secondo un rapporto del giornalista ex Intercept Lee Fang, l’FBI starebbe esortando Facebook e altre società di social media a censurare ciò che gli ufficiali ucraini considerano “disinformazione“, anche se le informazioni in questione non sono false.
Il rapporto include commenti di llia Vitiuk, capo del Dipartimento della Cyber Sicurezza dell’Ucraina. Vitiuk ha affermato che, se hanno tracce o prove di campagne di disinformazione su Facebook o altre piattaforme provenienti dagli Stati Uniti, inviano le informazioni all’FBI e scrivono direttamente a Facebook per chiedere supporto.
Vitiuk ha anche detto che considera “falso” tutto ciò che va contro il suo paese, anche se non lo è, perché in un flusso di informazioni così grande è difficile distinguere ciò che è vero da ciò che non lo è.
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Durante l’era Trump, l’FBI e alcune organizzazioni non governative con ex funzionari dell’FBI erano coinvolti nella censura sui social media, persuadendo le piattaforme a combattere le reti di disinformazione “russa” che in realtà erano composte da sostenitori americani di Trump. Ciò ha portato a una forte attenzione sulle agenzie governative, con indagini del Congresso, cause intentate dai cosiddetti Stati rossi e la pubblicazione dei Twitter Files, che rivelano il loro ruolo nella promozione della censura sui social media.
I file mostrano il processo decisionale di Twitter riguardo a azioni di moderazione di contenuti di alto profilo, come il bando di Donald Trump nel gennaio 2020 e la rimozione di un articolo del New York Post sul laptop rivelatore di Hunter Biden. Inoltre, i file rivelano l’esistenza dello strumento di “filtraggio della visibilità” di Twitter, che consente alla piattaforma di nascondere selettivamente tweet e account agli utenti senza notificarli. Lo strumento è stato utilizzato per sopprimere contenuti che Twitter considerava inappropriati o fuorvianti.
In sintesi, il rapporto di Fang rivela come l’FBI stia esortando i social media a censurare la disinformazione ucraina, anche se non è falsa e come i Twitter Files rivelino come le piattaforme di social media siano state sotto pressione da agenzie governative per censurare i conservatori e come spesso le piattaforme abbiano accettato volontariamente la censura.
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