L’IA nelle mani degli istruiti: studio conferma la tendenza

Un recente studio ha messo in luce che uomini e donne che integrano tecnologie di intelligenza artificiale nelle loro attività professionali tendono ad avere un livello di istruzione più elevato. Infatti, il 50% di questi lavoratori possiede una laurea triennale, mentre il 22% ha conseguito una laurea magistrale. In confronto, tra coloro che non utilizzano l’IA, solo il 39% ha un’istruzione superiore.

Il sondaggio condotto dal Pew Research Center ha coinvolto oltre 5.200 lavoratori americani. Tra gli intervistati, il 63% ha dichiarato di non utilizzare l’intelligenza artificiale nelle proprie mansioni professionali, mentre solo uno su sei ha ammesso di farne uso.

• Penna ChatGPT: l’IA che scrive, digita e parla al tuo comando

Tra coloro che utilizzano l’IA, il 40% si avvale di chatbot per raccogliere e organizzare informazioni e questioni aziendali. Il 35% li utilizza nel processo di generazione di idee, mentre il 21% ha dichiarato di impiegare l’intelligenza artificiale per creare immagini e video. Inoltre, il 27% degli intervistati ha richiesto l’assistenza dei chatbot per sviluppare codice.

Esperti del settore prevedono che l’intelligenza artificiale diventerà un alleato fondamentale per migliorare la produttività lavorativa. Anziché portare alla scomparsa di alcune professioni, l’IA potrebbe trasformarle. Gli esperti concludono affermando che coloro che imparano a lavorare con l’intelligenza artificiale non solo manterranno i loro posti di lavoro, ma potrebbero anche aumentare la loro produttività complessiva.

Fonte

• Lenovo presenta un laptop pieghevole con intelligenza artificiale

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