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L’Identità Digitale insieme ad una tessera (Green Pass?) erano già previsti nel 2018

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Ce lo mostra direttamente il World Economic Forum.

L’evoluzione del Green Pass viaggerà di pari passo con l’Identità Digitale? Nei canali di informazione indipendente di Telegram, sta circolando un file in formato PDF datato settembre 2018, in cui viene spiegato esattamente cos’è l’identità digitale e come verrà applicata sugli esseri umani.

Il file è stato pubblicato dal sito www3.weforum.org; non sono sicuro che si tratti del sito ufficiale dato che visitandolo, mi viene segnalato un errore nel browser (NET::ERR_CERT_COMMON_NAME_INVALID).

Tuttavia, il sito riconosciuto come ufficiale non smentisce affatto la notizia, anzi, ne parla tranquillamente come se fosse una normale evoluzione della società moderna. 

Questa la traduzione del testo dell’articolo:

Piattaforma per una buona identità digitale

Man mano che sempre più persone, dispositivi e dati personali associati sono online, c’è una crescente attenzione su un elemento abilitante del nuovo ambiente digitale: le nostre identità. Le identità digitali incentrate sull’utente sono la base di interazioni digitali affidabili e accesso ai servizi digitali, consentendo la personalizzazione, la fedeltà dei clienti, una maggiore sicurezza e costi ridotti.

Sono possibili servizi innovativi per i clienti: telemedicina e prescrizioni digitali, gig economy, forza lavoro più fluida, banca digitale tramite dispositivi nell’Internet delle cose (IoT), trasformazione digitale delle catene di approvvigionamento e fornitura di servizi governativi.

In quest’era di dati senza precedenti e intelligenza onnipresente, è essenziale che le organizzazioni reimmaginino il modo in cui gestiscono i dati personali e le identità digitali e come risolvere l’identità in modo da responsabilizzare le persone e offrire loro il controllo sui propri dati.

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All’incontro annuale 2018 del World Economic Forum a Davos, un gruppo eterogeneo di parti interessate pubbliche e private si è impegnato a una cooperazione condivisa per promuovere identità digitali valide e incentrate sull’utente.

La Platform for Good Digital Identity cerca di far avanzare le attività globali verso identità digitali che siano collaborative e mettano al centro l’interesse dell’utente: ad es. sono adatti allo scopo, inclusivi, utili, sicuri e offrono possibilità di scelta agli individui. Lo farà promuovendo l’Identity Coalitions Network: la rete di apprendimento e azione di organizzazioni che implementano soluzioni Good ID incentrate sull’uomo e collaborative, attraverso:

  • Mappatura delle coalizioni di identità digitale che promuovono l’identità digitale.
  • Incoraggiare apprendimenti condivisi e nuove coalizioni attraverso una rete di azione globale.
  • Concentrarsi sui professionisti che implementano in modo collaborativo casi d’uso incentrati sull’utente: ad es. e-KYC, pagamenti, credenziali sanitarie, lavoro sicuro, mobilità sicura, ecc.
  • Creazione di una guida all’implementazione dell’identità digitale per le coalizioni attuali e future.

Fonte

In buona sostanza lo scopo delliIdentità digitale è quello di tracciare ogni essere umano H24. Cibo, salute, servizi finanziari, viaggi, acquisti, social network, servizi di Stato, telecomunicazioni ecc. ecc. Il monitoraggio sarà inoltre strettamente connesso ai dispositivi elettronici mediante la nuova tecnologia 5G.

Una ragnatela di controllo da cui sarebbe impossibile sfuggire.

In questo modo è anche chiaro a tutti che lo scopo vero del 5G non è quello di scaricare più velocemente da un cellulare, ma piuttosto quello di connettere H24 le macchine e l’uomo al cloud. Secondo gli esperti, il passo successivo sarebbe quello dell’integrazione Uomo-Macchina: il Transumanesimo.

E purtroppo questa non è una teoria del complotto perché tutto quello che riporto in questo sito è ampiamente dimostrato e verificabile da chiunque.

Il mio parere

Ignorare tutto questo e far finta di nulla non è più possibile. È palese che quello che sta accadendo in questi anni è un qualcosa di metodicamente organizzato e le cose stanno procedendo a passo spedito in moltissimi stati, Italia in primis. 

Il controllo o tracciamento degli esseri umani è cominciato da diversi anni e procede in modo sempre più invasivo. Se prima bastava la carta di credito per essere monitorati poi si è passati agli smartphone con annessi i tantissimi social media. Poi è arrivato il turno del tracciamento su app ed ora il Green Pass. Qiuale sarà il prossimo pass? Il Sistema di Credito Sociale sul modello cinese?

Fonte – PDF

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