L’intelligenza artificiale dei Google Glass può aiutare i non vedenti

Gli occhiali vengono utilizzati per comodità al posto di altri prodotti di realtà aumentata

Oltre all’intelligenza artificiale generativa, uno dei modelli che è stato sviluppato sono i sistemi “multimodali“, programmi che non solo possono riconoscere le parole e seguire le istruzioni, ma possono anche elaborare testo e immagini e generare risposte da essi. Questa tecnologia sta venendo utilizzata per consentire alle persone con disabilità visiva di interagire con il loro ambiente in modo indipendente.

Ad esempio, Ask Envision è uno strumento digitale che funge da assistente virtuale con la capacità di vedere l’ambiente circostante e analizzarlo utilizzando l’intelligenza artificiale come GPT-4 per fornire informazioni in tempo reale utilizzando una voce generata dal computer.

Dato che in questi casi gli utenti devono avere la capacità di muoversi comodamente per strada senza rischiare di dover collegare grandi occhiali di realtà virtuale in mezzo a un parco o al supermercato, il supporto scelto da Envision è stato il Google Glass. Questo dispositivo è stato scelto dagli sviluppatori perché è leggero e ha una batteria con la capacità adeguata per gli ambienti pubblici.

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Il sistema dell’applicazione consente il riconoscimento di volti, oggetti, colori e persino la descrizione di scene e ambienti che vengono poi descritti utilizzando una voce artificiale che può essere ascoltata dagli occhiali di Google. Uno dei suoi punti negativi, tuttavia, è che l’elaborazione dell’ambiente è condizionata all’uso della funzione di scattare foto degli occhiali. Solo le immagini statiche possono essere analizzate.

Per accedere all’intelligenza artificiale, ogni utente dovrà installare l’applicazione Envision AI sul proprio cellulare e poi collegarla agli occhiali di Google. In questo modo, si potrà accedere a comandi vocali come “Analizza questo” e a gesti come toccare la parte laterale degli occhiali per scattare una foto e avviare l’analisi.

Secondo l’azienda che ha sviluppato lo strumento, l’intelligenza artificiale può identificare altre persone in una stanza e utilizzare la voce artificiale per dire che si “somiglia” a una persona registrata nel loro sistema. È inoltre in grado di tradurre testi in oltre 60 lingue diverse, oltre a riconoscere banconote di fino a 100 paesi diversi, in modo che gli utenti possano viaggiare in diverse destinazioni senza problemi.

Uso controllato di questi programmi

Anche se inizialmente il riconoscimento facciale, l’interpretazione dell’ambiente e la traduzione di testi potrebbero essere funzioni interessanti da provare e che potrebbero essere utili per gli utenti con disabilità visiva (parziale o totale), il loro utilizzo dovrebbe essere limitato a un numero minimo di attività.

Ciò è dovuto al fatto che al momento i modelli di intelligenza artificiale non hanno ancora raggiunto un elevato livello di precisione che consenta di affidare loro aspetti più determinanti della vita quotidiana come il riconoscimento dei farmaci.

D’altra parte, mentre l’intelligenza artificiale presenta ancora inconvenienti con le richieste di informazioni (dati inesatti o inventati), la possibilità che questi possano apparire in altre applicazioni che incorporano le sue capacità dovrebbe essere presa con cautela dagli utenti.

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