L’intelligenza artificiale ha superato il test di Turing. Che significa?

Prove generali per un mondo fatto di robot umanoidi

L’intelligenza artificiale ha raggiunto livelli notevoli e recentemente è riuscita a superare il test di Turing, un esame che misura quanto una macchina possa replicare il comportamento intelligente di una mente umana. Questo test è stato ideato da Alan Turing, che ha preso spunto dal “gioco dell’imitazione” per sperimentare il comportamento di tre persone, una delle quali doveva indovinare chi fosse l’uomo e chi la donna, basandosi solo sulle risposte alle domande che venivano fatte tramite un linguaggio dattiloscritto.

La nuova proposta di Mustafa Suleyman, co-fondatore di DeepMind, consiste nell’abbandonare il vecchio test di Turing e creare nuovi test in grado di distinguere le varie tecnologie di AI. Suleyman punta all’Artificial Capable Intelligence (ACI), una tecnologia in grado di trasformare un investimento di 100.000 dollari in un milione, con un piano commerciale complesso che normalmente richiederebbe anni per essere realizzato da un essere umano.

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Questa nuova tecnologia ha suscitato preoccupazione in alcune persone, tra cui l’imprenditore Elon Musk, che ha espresso scetticismo sull’intelligenza artificiale. Tuttavia, Suleyman ritiene che la tecnologia possa avere grandi potenzialità.

Alan Turing, il matematico che ha ideato il test di Turing, è stato uno dei pionieri della matematica, della logica, della crittografia e della filosofia. Ha lavorato nel più importante centro di crittoanalisi del Regno Unito durante la seconda guerra mondiale, sviluppando tecniche per decifrare i codici tedeschi. Turing è stato anche uno dei padri dell’informatica e ha contribuito all’ideazione di Bomba, una macchina elettromeccanica in grado di decodificare Enigma, una delle macchine più famose di crittografia dell’epoca.

Turing è morto suicida nel 1954 a causa di una condanna per omosessualità, ma è stato successivamente graziato postumo dalla Regina Elisabetta nel 2013.

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