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L’UE adotta l’Artificial Intelligence Act: un lupo travestito da pecora

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Con la pretesa di garantire la sicurezza e la conformità ai diritti umani, l’Unione Europea ha approvato l’Artificial Intelligence Act (AIA), un disegno di legge che, in realtà, non ha nulla a che fare con la protezione della libertà di parola.

Questa mossa, orchestrata da 523 membri del Parlamento europeo (MEP), è stata accolta con entusiasmo da Thierry Breton, Commissario europeo per il mercato interno, che ha dichiarato che l’Europa è diventata “uno standard globale per l’IA”.

Tuttavia, l’AIA nasconde una minaccia insidiosa. Divide la tecnologia dell’intelligenza artificiale in categorie di rischio, vietando le applicazioni considerate “inaccettabili”, come i sistemi di categorizzazione biometrica e il riconoscimento facciale.

Inoltre, l’AIA proibisce:

  • Riconoscimento delle emozioni
  • Punteggio sociale
  • Polizia predittiva
  • Strumenti di IA che manipolano il comportamento umano
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Queste restrizioni, apparentemente concepite per proteggere i cittadini, sono in realtà un attacco alla privacy e alla libertà individuale. L’AIA vieta l’uso dell’identificazione biometrica da parte delle forze dell’ordine, tranne in casi limitati, conferendo allo Stato un potere di sorveglianza senza precedenti.

Brando Benifei, correlatore della commissione per il mercato interno, ha elogiato l’AIA come una legge “vincolante” che “riduce i rischi, crea opportunità, combatte la discriminazione e porta trasparenza”. Tuttavia, queste affermazioni sono vuote.

L’AIA non protegge i diritti dei lavoratori o dei cittadini. Al contrario, apre la strada all’abuso dell’IA da parte delle aziende e dei governi. La polizia predittiva, ad esempio, consente la profilazione di potenziali sospetti basata su caratteristiche arbitrarie, creando un sistema di giustizia ingiusto e parziale.

L’AIA è un cavallo di Troia che minaccia le nostre libertà fondamentali. È un tentativo di controllare e manipolare la nostra società attraverso la tecnologia. I cittadini europei dovrebbero essere vigili e resistere a questa pericolosa legislazione e alla soppressione delle voci critiche.

In definitiva, l’Artificial Intelligence Act dell’UE è un passo indietro per la libertà, l’innovazione e il progresso tecnologico. Invece di promuovere un uso responsabile dell’IA, crea un clima di paura e incertezza che soffocherà l’innovazione e minaccerà i nostri diritti fondamentali.

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