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L’UE vuole regolamentare Telegram a causa dei timori sulla “disinformazione”

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Con l’arrivo di nuove leggi sull’“informazione errata” e la “disinformazione” nell’Unione Europea, si sta valutando l’introduzione di regolamenti speciali per Telegram, la popolare app di messaggistica che proviene dalla Russia.

I funzionari dell’UE vogliono designare Telegram come una “piattaforma online molto grande” per includerla nelle nuove regole di censura imposte dal blocco. Tuttavia, l’UE deve prima capire quante persone utilizzano effettivamente Telegram, il che potrebbe rivelarsi una sfida.

Fonti anonime citate da Bloomberg affermano che Bruxelles si è rivolta a Telegram per avere informazioni sulla sua base di utenti. In passato, Telegram ha dichiarato di avere circa 41 milioni di utenti attivi ogni mese, al di sotto della soglia di 45 milioni di utenti stabilita dall’UE per la regolamentazione nell’ambito del cosiddetto Digital Services Act (DSA).

Attualmente, ci sono 19 “piattaforme online molto grandi” che la Commissione Europea classifica come bisognose di regolamentazione ai sensi del DSA. Tra queste figurano Amazon, Facebook, Instagram, TikTok e diversi motori di ricerca, come Google.

Il DSA prevede che tutte le “piattaforme online molto grandi” debbano etichettare tutti i loro annunci pubblicitari ed evitare annunci mirati basati su “dati sensibili” raccolti dagli utenti, come etnia, orientamento sessuale o affiliazione politica. Inoltre, il DSA richiede a queste piattaforme di aderire a rigorose disposizioni per proteggere la “privacy, la sicurezza e la sicurezza dei minori”, una misura del tutto legittima.

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Telegram non si piegherà alla tirannia dell’UE Dove il DSA va decisamente fuori strada è nella sua gestione della “disinformazione” e della “diffusione di contenuti illegali”. Per “affrontare la diffusione della disinformazione”, il DSA delinea una serie di requisiti orwelliani che interferiscono con la libertà di espressione.

Il testo del DSA menziona la parola “disinformazione” 13 volte diverse, senza mai definirla. A causa di questa vaghezza, gli attivisti per la libertà di parola avvertono che l’UE sta usando il DSA per sopprimere “narrative correttamente fattuali ma politicamente scomode”, per citare RT.

Il DSA è entrato ufficialmente in vigore all’inizio del 2024, proprio in tempo per il prossimo ciclo elettorale sia nell’UE che negli Stati Uniti. Le piattaforme che operano nell’UE possono essere multate fino al 6% del loro fatturato annuo globale se non rispettano le restrizioni del DSA.

Pavel Durov, il proprietario russo di Telegram, ha più volte affermato che la privacy e i diritti di libera espressione degli utenti della sua piattaforma avranno sempre la precedenza sulle richieste paranoiche, in questo caso, dei leader dell’UE non eletti che vogliono controllare tutto.

In una recente intervista con il giornalista Tucker Carlson, Durov ha dichiarato di continuare a rifiutare le richieste di dati degli utenti, come quelle provenienti dall’UE. Durov ha anche affermato che non permetterà al governo degli Stati Uniti di costruire cosiddetti “backdoor” di sorveglianza per spiare gli utenti di Telegram.

Anche l’Ucraina è infastidita dalla libertà di espressione che si svolge su Telegram. Il capo dei servizi segreti ucraini, Kirill Budanov, odia il fatto che gli utenti

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