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Ma StreamSafely è contraria o favorevole alla pirateria?

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Il dubbio è che lo scopo sia solo quello di fare denaro

La campagna StreamSafely, che ha come obiettivo l’educazione della popolazione circa i pericoli della pirateria e la promozione dei servizi di streaming legali, è stata oggetto di critiche per le sue intenzioni e i metodi. Alcuni la ritengono un’operazione pubblicitaria multimiliardaria poco più che un’efficace campagna contro la pirateria, altrimenti che una generosa spesa per promuovere gli interessi dello spettacolo.

La campagna, lanciata nel 2019 dalla Cable Television Advertising Marketing Association (CTAM), ha ricevuto finanziamenti da importanti società di intrattenimento come la Motion Picture Association (MPA) e la National Cable & Telecommunications Association (NCTA). Il sito web della campagna, StreamSafely.com, fornisce informazioni sui pericoli della pirateria e promuove i servizi di streaming legali.

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Tuttavia, gli oppositori della campagna affermano che il suo scopo primario non sia combattere la pirateria, ma bensì promuovere gli interessi dell’industria dello spettacolo e generare ricavi. Sottolineano, infatti, che il sito web contiene una serie di cookie di tracciamento online e altre tecnologie di tracciamento online che potrebbero raccogliere informazioni sui visitatori del sito, tra cui la storia delle loro navigazioni e le loro ricerche.

Inoltre, la messaggistica della campagna è stata criticata per essere troppo semplicistica e alarmista, con alcuni che sostengono che minimizzi i rischi della pirateria e esageri sui benefici dei servizi di streaming legali. Altri hanno notato che l’enfasi sulla pericolosità della pirateria potrebbe essere vista come una scusa per giustificare gli sforzi dell’industria dello spettacolo per contrastare la pirateria e proteggere i propri profitti.

Riassumendo, sebbene la campagna StreamSafely abbia buoni propositi, le sue metodologie e le sue motivazioni sono state messo in dubbio da alcuni. Restano da vedere se la campagna riuscirà a contrastare la pirateria o se si rivelerà essere una macchina pubblicitaria multimiliardaria pensata solo per enricire l’industria dello spettacolo.

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