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Melania Trump scuote Washington: “I robot sono qui, il futuro è adesso”

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Melania Trump è tornata alla ribalta con un avvertimento degno di un film di fantascienza, ma che ha il peso di una realtà già presente: “I robot sono qui”. Alla Casa Bianca, davanti ai giganti della tecnologia, la First Lady ha lanciato un messaggio che intreccia fascino e timore, invitando i leader a trattare l’intelligenza artificiale con la stessa cura che si riserva a un figlio.

Un palco insolito per la First Lady

La East Room si è trasformata in un’arena digitale. Accanto a Melania sedevano Michael Kratsios, stratega tecnologico della Casa Bianca, e l’investitore David Sacks. In platea, CEO di Google, IBM e persino Sam Altman di OpenAI. Un pubblico di peso per un discorso che ha spiazzato molti: “Come leader e come genitori dobbiamo guidare la crescita dell’IA con responsabilità e vigilanza”.

L’agenda digitale di Melania

Da tempo Melania Trump si è ritagliata un ruolo inatteso nel dibattito tecnologico. Ha promosso leggi sulla sicurezza online, ha lanciato il Presidential Artificial Intelligence Challenge per le scuole, e persino adottato strumenti personali come la sua memecoin $MELANIA o la voce sintetica AI del suo audiolibro. Mosse che hanno suscitato curiosità e critiche, ma che hanno costruito la sua immagine di First Lady sospesa tra glamour e algoritmi.

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Un contrasto con Donald Trump

Mentre Melania parla di etica, responsabilità e supervisione, il presidente scherza sull’IA. Commentando un video virale, Donald Trump ha ipotizzato ironicamente che fosse stato “creato dall’intelligenza artificiale”, salvo poi ridere e aggiungere che, in caso di problemi, “darà la colpa all’IA”. Due registri opposti: la serietà visionaria di Melania contro l’approccio improvvisato e scettico del marito.

Tra fantascienza e realtà

Le parole della First Lady hanno evocato scenari da romanzo di fantascienza: auto che si guidano da sole, robot che assistono i chirurghi, droni che ridisegnano la guerra. “Il confine tra immaginazione e vita reale si sta assottigliando”, ha detto, descrivendo la comparsa dei primi umanoidi come una soglia storica.

Una voce simbolica nel dibattito sull’IA

La sua presa di posizione non è solo retorica: rafforza il ruolo dell’amministrazione nel dialogo con le big tech e porta una dimensione umana in un discorso dominato da ingegneri e investitori. Che sia una mossa politica o un’autentica fascinazione personale, il risultato è chiaro: Melania Trump si propone come il volto “umano” di un futuro sempre più artificiale.

Il messaggio finale è stato inequivocabile: il futuro non aspetta. Sta già bussando alle porte di Washington — e i robot, come ha ricordato Melania, “sono qui”.

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