Meme contro Hillary Clinton: condannato un influencer
L’influencer dei social media Douglass Mackey è stato condannato a sette mesi di prigione per la creazione di meme su Hillary Clinton durante le elezioni presidenziali del 2016.
La sentenza è stata emessa il mercoledì 18 ottobre e riguarda dei meme che il Dipartimento di Giustizia (DOJ) non ha trovato divertenti. Mackey è stato dichiarato colpevole da una giuria dei suoi pari nel marzo precedente, di aver cercato di privare le persone del loro sacro diritto di votare per il candidato presidenziale di loro scelta nel 2016. L’accusa ha affermato che i meme di Mackey costituivano un esempio chiaro di interferenza nelle elezioni.
Secondo il DOJ, Mackey ha inviato tweet che suggerivano l’importanza di limitare la partecipazione dei neri alle elezioni. I meme includevano immagini e testi che invitavano i sostenitori di Hillary Clinton a votare tramite messaggi di testo. Mackey ha difeso la sua azione affermando di voler creare un meme virale e ha sostenuto che anche altri sostenitori di Clinton avevano condiviso meme simili che invitavano i sostenitori di Trump a votare tramite messaggi di testo.
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La sentenza di Mackey è stata pronunciata dal Tribunale degli Stati Uniti per il Distretto Orientale di New York. Secondo il procuratore degli Stati Uniti per il Distretto Orientale di New York, Breon Peace, la condanna di Mackey dimostra che le azioni fraudolente dell’imputato hanno superato una linea di criminalità e rifiutano categoricamente il suo cinico tentativo di usare il diritto costituzionale alla libertà di espressione come scudo per il suo piano di sovvertire le urne e sopprimere il voto.
La condanna di Mackey rappresenta il primo caso penale nel paese riguardante la soppressione del voto attraverso la diffusione di disinformazione su Twitter. Mackey ha creato i meme il 1° novembre 2016, una settimana prima delle elezioni.
Twitter ha rimosso quattro account di Mackey al momento del suo arresto nel 2021. La condanna di Mackey evidenzia l’impegno del DOJ nell’indagare e perseguire coloro che minano i diritti di voto dei cittadini.
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