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Metaverso: un’altra donna dichiara di esser stata violentata

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“Tutto è successo così in fretta che ho avuto l’impressione di essere dissociata”, commenta la ricercatrice. Ecco nel dettaglio quanto emerge dal report SumOfUS.

Il metaverso torna a far parlare di sé per un altro caso di violenza sessuale. Questa volta la vittima è una ricercatrice di SumOfUs, un’organizzazione internazionale specializzata in “responsabilità d’impresa”. In altre parole, SumOfUs opera per contrastare le azioni dei colossi aziendali e promuovere al loro interno il rispetto dell’ambiente, dei dipendenti e dei clienti. Uno degli ultimi report scritti dall’organizzazione riguarda Horizon Worlds, una piattaforma virtuale appartenente al metaverso Meta.

Dopo un’ora all’interno, la ricercatrice di SumOfUs è stata “portata in una stanza privata a una festa dove è stata violentata”. Il report è molto dettagliato e si riferisce anche a un utente presente sulla scena che beve vodka virtuale, mentre altri guardavano fuori dalla finestra, come se fosse uno spettacolo. “Tutto è successo così in fretta che ho avuto l’impressione di essere dissociata”, commenta la donna. “Una parte del mio cervello si chiedeva cosa stesse succedendo, un altro diceva che non era il mio vero corpo, un altro mi ricordava che [quello che stava acadendo] era importante per la ricerca”.

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Altre persone hanno detto a SumOfUs di aver subito violenze e molestie all’interno di Horizon Worlds. Tra questi, Nina Jane Patel ha riferito di essere stata “praticamente stuprata di gruppo” 60 secondi dopo che un gruppo di 3-4 avatar dall’aspetto maschile è entrato nella piattaforma. Patel ha anche aggiunto che è diventata immediatamente bersaglio di insulti e frasi oscene a causa dell’aspetto femminile del suo avatar. Anche una persona che ha lavorato come beta tester per Meta afferma di essere stata vittima di violenza sessuale. Quando ha segnalato il problema a Meta, la società non solo non è riuscita a prendere provvedimenti contro l’attaccante, ma ha anche accusato il beta tester di un uso improprio delle modalità di sicurezza personale.

È quest’ultimo punto che spicca: all’interno di Horizon Wolds, la moderazione è incredibilmente blanda, il che lascia impuniti atteggiamenti predatori e violenti. Sebbene la piattaforma sia accessibile solo agli adulti, gli utenti principali sono minori. Lo confermano i vari pareri pubblicati dagli utenti, che lamentano un’atmosfera infantile e offensiva.

Eppure Meta ha investito miliardi di dollari per il successo del metaverso, come è possibile eclissare un elemento fondamentale per il corretto funzionamento delle piattaforme social come la moderazione? Il rapporto SumOfUs descrive anche il rebranding effettuato da Meta/Facebook dopo gli scandali sulla privacy. 

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Un’operazione necessaria per il lancio del metaverso secondo Mark Zuckerberg, il cui profitto è sempre legato al tracciamento dei dati personali degli utenti per rivenderli alle aziende. In questo caso, la realtà virtuale gioca un ruolo centrale. I visori VR possono registrare informazioni corporee, come i movimenti oculari, le espressioni facciali e la temperatura corporea. Una nuova frontiera della “tutela capitalista”.

Al di là di Meta e delle sue piattaforme, il problema di una cultura tossica nei mondi virtuali del Metaverso rimane profondamente radicato. Le vittime sono principalmente donne e membri di minoranze etniche. Altri casi di molestie includono quello di un giornalista e ricercatore della BBC, che è stato sottoposto a sollecitazioni, materiale sessuale, insulti razziali e minacce di stupro nelle sale di VRChat, un’altra piattaforma del metaverso, facilmente accessibile ai bambini.

Purtroppo gli esempi non finiscono qui, ma quanto abbozzato mostra l’abbandono dei giganti della Big Tech, motivati ​​dal profitto a scapito dell’etica, e il predominio negli spazi sociali di una cultura violenta volta a nuocere/umiliare l’altro, anche sotto forma di avatar 3D. Una situazione allarmante che merita una svolta, soprattutto perché il metaverso acquisirà un posto sempre più importante nella vita quotidiana delle persone.

Ci vorranno leggi speciali?

Al di là dell’aspetto umano e di tutte le criticità che ne conseguono, il metaverso mostra evidenti segnali di allarme che forse andrebbero regolamentati al più presto. Nonostante si tratti di un mondo virtuale, questo non significa che gli utenti debbano e si possano sentire liberi di agire come meglio credono. Gli atti di cyber violenza sia verbale che fisica andrebbero puniti da opportune leggi che dovrebbero essere emanate prima che questo fenomeno diventi globale.

Non riesco ancora a comprendere quali possano essere i danni fisici di una violenza sessuale virtuale ma se questo è davvero possibile allora è necessario agire in fretta per scongiurare il pericolo al più presto. 

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