Microsoft chiude il rubinetto: sospendere gli aggiornamenti di Windows 10 non è più possibile

Per anni è stato il rifugio sicuro degli utenti che non volevano saperne di Windows 11. Quel piccolo, rassicurante pulsante chiamato “Sospendi aggiornamenti per 7 giorni” era diventato l’ultima linea di difesa dei cosiddetti “Vecchi Credenti” di Windows 10.
Oggi, però, quel pulsante non funziona più. E Microsoft, come spesso accade, non ha dato alcuna spiegazione.
Il pulsante c’è, ma è morto
Secondo le segnalazioni emerse sui media specializzati, sui PC non iscritti al programma ESU (Extended Security Updates) il tasto per sospendere gli aggiornamenti è improvvisamente disattivato.
È visibile, ma inutilizzabile. Grigio. Inerte.

Il risultato è chiaro:
niente più pause, niente più rinvii, niente più controllo.
Le patch arrivano. E se tra queste c’è l’aggiornamento a Windows 11, non puoi più evitarlo.
Non è il solito “hai cliccato troppe volte”
In condizioni normali, il pulsante diventa inattivo solo in due casi ben precisi:
quando viene usato ripetutamente o quando è disabilitato tramite criteri di gruppo.
Ma qui la situazione è diversa.
I giornalisti hanno infatti riprodotto lo stesso comportamento su macchine virtuali pulite, appena installate, senza alcuna modifica manuale o policy attiva. Un dettaglio che esclude l’errore umano e punta dritto al cuore del sistema di aggiornamento.

Leggi anche:
Un “bug”… o una scelta precisa?
Microsoft, al momento, non ha rilasciato alcun commento ufficiale.
Nessuna nota, nessuna spiegazione, nessuna ammissione di errore.
L’ipotesi più accreditata è che il problema sia nato lato server, a seguito della separazione sempre più netta tra i dispositivi che pagano l’ESU e tutti gli altri. In pratica, chi non è disposto a pagare per il supporto esteso perde anche gli ultimi strumenti di controllo.
Un errore tecnico? Forse.
Oppure l’ennesimo passo verso una strategia ben chiara: spingere, forzare, stancare gli utenti finché non accettano Windows 11.
Il messaggio è chiaro (anche senza dirlo)
Che si tratti di un bug o di una scelta deliberata, il segnale è inequivocabile:
Windows 10 deve sparire, e chi resta indietro avrà sempre meno voce in capitolo.
Niente più pause.
Niente più rinvii “di comodo”.
Solo aggiornamenti obbligatori e decisioni prese altrove.
E come spesso accade, il silenzio di Microsoft dice più di qualsiasi comunicato ufficiale.
Ti potrebbe interessare:
Segui guruhitech su:
- Google News: bit.ly/gurugooglenews
- Telegram: t.me/guruhitech
- X (Twitter): x.com/guruhitech1
- Bluesky: bsky.app/profile/guruhitech.bsky.social
- GETTR: gettr.com/user/guruhitech
- Rumble: rumble.com/user/guruhitech
- VKontakte: vk.com/guruhitech
- MeWe: mewe.com/i/guruhitech
- Skype: live:.cid.d4cf3836b772da8a
- WhatsApp: bit.ly/whatsappguruhitech
Esprimi il tuo parere!
Che ne pensi di questa notizia? Lascia un commento nell’apposita sezione che trovi più in basso e se ti va, iscriviti alla newsletter.
Per qualsiasi domanda, informazione o assistenza nel mondo della tecnologia, puoi inviare una email all’indirizzo [email protected].
Scopri di più da GuruHiTech
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
